La regione  Sicilia gioca d’anticipo sul Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 e lancia due bandi ancor prima dell’approvazione del Piano da parte della Commissione.

Ma da Palermo lo stesso assessore all'agricoltura siciliano, Nino Caleca, fa sapere: "La pubblicazione completa dei bandi del Psr 2014-2020 sarà possibile solo dopo che l’Unione avrà approvato il programma". Il tutto dovrebbe avvenire entro luglio.
La Sicilia, che evidentemente “vede” l’approvazione del Psr 2014 – 2020 molto vicina, si è mossa sulla misure a superficie e si è affrettata ad emanare il bando per l’agricoltura biologica, 210 milioni di euro sul piatto, mentre ne è in arrivo un secondo per il sostegno al reddito degli agricoltori nelle zona svantaggiate, che sarà emanato entro giugno.

Il 23 aprile è stato così lanciato il bando relativo all’attuazione della Misura 11 “Agricoltura Biologica” sul Psr 2014 - 2020 su tutto il territorio regionale, al fine di dare continuità alle analoghe forme di sostegno presenti nel Psr 2007/2013.

"La scelta di anticipare i termini rispetto alla formale approvazione del Programma di Sviluppo Rurale ancora in fase di esame da parte dell’Unione Europea - fanno sapere da Palermo - muove dalla volontà di non danneggiare gli agricoltori siciliani che, in relazione a tali ritardi, rischierebbero di perdere la stagione produttiva".

“Abbiamo deciso di anticipare i tempi rispetto all’approvazione del Psr per non fare gravare sugli agricoltori siciliani ritardi amministrativi non imputabili alla Regione Siciliana – aveva dichiarato giorni fa l’assessore Nino Caleca -. I tempi della natura spesso non sono compatibili con quelli della burocrazia. Con questa scelta evitiamo di perdere un’annualità del biologico. In questo settore continuiamo a puntare molto ed a destinare notevoli risorse perché la nostra Regione si qualifichi sempre più per un’agricoltura pulita e sana”.

A disposizione degli agricoltori siciliani ci sarà una dotazione complessiva di 210 milioni di euro. Di questi, 50 milioni saranno destinati alla conversione delle aziende all’agricoltura biologica e 160 milioni all’accompagnamento delle strutture già esistenti.