Un'azione importante, quella svolta da Agribi, che nel 2015 verrà potenziata nelle aziende agricole per migliorare la sicurezza nelle campagne della provincia, funestate ancora da troppi infortuni. Verona rimane maglia nera del Veneto, con un peso degli incidenti pari a un terzo di quelli dell'intera regione. Le cause sono dovute in gran parte a ribaltamenti, attacco-stacco di attrezzi pesanti, attrezzi in movimento, esposizione a prodotti pericolosi, poca informazione e formazione dei lavoratori.
L'ente bilaterale, nato un anno e mezzo fa per migliorare la sicurezza in provincia e fornire un sostegno del reddito e di integrazione dei trattamenti assistenziali per gli operai agricoli, è stato il primo in Italia ad avere nominato i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza previsti dal decreto legislativo 81 del 2008. Sono in tre (Luca Zanetti, Filippo Grandi e Sabrina Baietta) a svolgere un'azione importantissima di prevenzione, con visita alle aziende per incrementare i comportamenti virtuosi, riducendo il rischio infortuni.
"Noi andiamo in tutte le aziende agricole provinciali che non sono provviste della figura obbligatoria per legge, che a Verona sono circa quattromila – spiega Luca Zanetti, coordinatore -. In sostanza, dove i rappresentanti interni mancano, assumiamo noi il ruolo in azienda evitando i costi di formazione specifica e svolgendo un compito di supporto in tutto quello che concerne la sicurezza. Visitiamo i luoghi di lavoro, controlliamo il documento di valutazione dei rischi e le misure di protezione adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti, riceviamo le informazioni su sostanze e preparati pericolosi, macchinari, organizzazione, infortuni e malattie professionali. Attualmente svolgiamo questo ruolo in duecento aziende veronesi, ma nel 2015 contiamo di raddoppiare il numero".
Ma i rappresentanti compiono anche un'azione di sorveglianza sanitaria, promuovendo e organizzando gratuitamente con l'ausilio di uno studio medico convenzionato con l'ente, visite mediche ai lavoratori stagionali impiegati in lavorazioni manuali per meno di 50 giornate annue.
"Le indagini condotte dagli Spisal della provincia di Verona e dall'Inail hanno accertato, in un gran numero di casi, che i lavoratori anche stagionali impiegati in lavorazioni generiche e semplici, come la raccolta e la potatura, sono esposti a rischi per la salute – dice Zanetti -. La legge prevede che i lavoratori siano sottoposti a visita medica, ma ad oggi quest'obbligo non è stato oggetto di attenta verifica. Perciò Agribi ha avviato alla fine del 2013 una campagna di visite mediche gratuite, con il rilascio di un certificato valido per due anni al lavoratore e la consegna di un libretto che adempie all'obbligo di informazione e formazione".
Il libretto è disponibile in otto lingue, in quanto gli stagionali sono in gran parte stranieri. Ad oggi sono state effettuate 1.032 visite: "Alla fine del 2013 ci siamo rivolti ai lavoratori i Comuni della Valpolicella. Poi, nel 2014, ci siamo mossi in tutta la zona fragole da San Giovanni Lupatoto a Zevio, nel territorio delle pesche da Bussolengo a Sommacampagna e nell'area di uva e kiwi da Malcesine a Peschiera. Nel 2015 contiamo di visitare i lavoratori dell'Est veronese, da Soave a Montecchia".
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Fonte: Confagricoltura Veneto