L’appuntamento cade in un momento particolarmente critico per l’ortofrutta, dopo la crisi di mercato che ha colpito alcuni comparti della frutta estiva (prima le pesche poi le nettarine), e l’embargo deciso dalla Russia il 7 agosto scorso, che ha danneggiato in modo particolare questo settore.
Agrinsieme ricorda che l’Europa esporta ogni anno in Russia 12 miliardi di prodotti agroalimentari, di cui il 17 per cento è costituito dall’ortofrutta fresca. L’Italia esporta per un valore di 700 milioni di euro, di cui l’ortofrutta rappresenta il 10,50 per cento. L’embargo – spiega Agrinsieme – sta provocando ingenti danni diretti alle nostre produzioni, soprattutto agli ortofrutticoli, che sono prodotti deperibili, ma anche notevoli danni indiretti derivanti dal fatto che la merce, non più collocata sul mercato russo, si riversa su quello interno, determinando un eccesso di offerta che deprime le quotazioni.
Si rende quindi necessaria, e questo è l’obiettivo del convegno a Macfrut, una riflessione sulle potenzialità dell’export ortofrutticolo italiano, sui vincoli e le opportunità presenti nei vari mercati, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Corea del Nord al Brasile.
Un’occasione di confronto, che vedrà anche alcune testimonianze imprenditoriali, su come rafforzare la presenza italiana nei Paesi già raggiungibili e per chiedere alle istituzioni di sostenere le imprese ortofrutticole nell’obiettivo di eliminare le barriere tariffarie e non che impediscono di arrivare in altri. Il convegno sarà introdotto da un studio del Cso (Centro servizi ortofrutticoli) sulle opportunità per l’ortofrutta oltre i mercati europei e vedrà la presenza del vice ministro per le Politiche agricole Andrea Olivero.
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Fonte: Agrinsieme