Per far fronte alla crisi che ha colpito il settore della frutta estiva, i ministri dell'Agricoltura di Italia, Francia e Spagna hanno firmato una lettera inviata al Commissario europeo per l’Agricoltura, Dacian Ciolos, ribadendo la necessità di un intervento, urgente e per un periodo determinato, per fronteggiare lo stato di crisi che continua a colpire il settore.

In questa lettera, Maurizio MartinaStéphane Le FollIsabel Garcìa Tejerina hanno sollecitato l’attivazione di misure eccezionali da parte della Commissione europea.

Bisogna agire tempestivamente – ha spiegato il ministro Martina – in modo da dare sostegno a un settore fondamentale per il sistema ortofrutticolo italiano, ma anche per quello di altri Paesi come Francia e Spagna. La crisi sta colpendo i produttori in modo duro e non possiamo permetterci ulteriori ritardi nell’intervento”.


Il testo della lettera inviata dai ministri al Commissario Ciolos:
Signor Commissario,

Riteniamo opportuno segnalarle la crisi che colpisce i produttori di frutti a nocciolo, in particolare di pesche e nettarine, nei principali  paesi produttori, come è stato sottolineato e documentato dai nostri paesi ai servizi della Commissione europea a tutti i livelli.
Si tratta a nostro parere di una crisi molto grave, paragonabile in termini di danni a quella che penalizzò i nostri produttori qualche anno fa, e che è di fatto determinata da un certo numero di fattori. In particolare, è da considerare il ruolo dei cambiamenti climatici:  anzitutto delle temperature superiori alla media primaverile hanno provocato una precocità dei calendari di produzione e un accavallamento dei calendari di produzione e commercializzazione dei tre paesi come pure un’ eccezionale eccedenza dei prodotti sui mercati nazionali. Le piogge persistenti e le temperature fresche nei mesi di giugno e luglio hanno provocato un calo della domanda a livello locale e potrebbero comportare un deterioramento della qualità e della durata dei prodotti. Inoltre, la crisi in corso in Ucraina e Russia, mercati tradizionali per frutta e verdura europee, limita le esportazioni europee.
Questa situazione ha portato ad un drastico calo dei prezzi alla produzione che non coprono i costi di produzione, che genera forti preoccupazioni tra i produttori, che hanno intrapreso azioni di protesta di luglio. Ciò potrebbe provocare la perdita di posti di lavoro stagionali e quindi aumentare le difficoltà sociali.
Inoltre, la crisi continua a peggiorare, date le condizioni meteorologiche avverse e il conseguente calo dei prezzi.
Purtroppo, come riconosciuto dalla Commissione europea nella sua relazione sulla revisione di medio termine delle disposizioni dell'Ocm unica nel 2008, gli strumenti di intervento oggi disponibili per le organizzazioni di produttori si dimostrano insufficienti per affrontare situazioni di grande difficoltà, quale quella attuale.
Alla luce di quanto precede, contiamo su di Lei affinché la Commissione europea possa attivare,  urgentemente e per un periodo determinato, delle misure eccezionali adeguate, a norma del regolamento (UE) n.1308/2013, Parte V, capitolo I
”.