Prendendo la parola alla riunione delle parti interessate, Arnaud Petit, direttore per i prodotti di base e il commercio al Copa-Cogeca, ha dichiarato: "Riteniamo che i negoziati agricoli di libero scambio tra l'Ue e gli Stati Uniti non siano troppo difficili da gestire. Il fatto che il 40% delle materie prime agricole trasformate dall'industria alimentare europea provenga da Paesi non Ue mostra che l'Unione europea è già aperta al commercio mondiale. Il 70% circa delle esportazioni agricole europee è composto da prodotti lavorati come il formaggio, il vino, le carni trasformate che sono commercializzati nel segmento di mercato dei prodotti ad alto valore. Il più grande ostacolo al commercio è pertanto imputabile all'inutile burocrazia e alle barriere commerciali, a norme e obblighi costosi, come i requisiti in materia di etichettatura e di imballaggio. Ad esempio, i produttori lattiero-caseari incontrano enormi ostacoli alla commercializzazione di prodotti lattiero-caseari di categoria A negli Stati Uniti. Nel settore ortofrutticolo, le barriere fitosanitarie impediscono alla frutta europea di entrare sul mercato statunitense. Occorre porre rimedio a tale situazione. È fondamentale garantire che sia affrontata la questione delle barriere commerciali non tariffarie".
In collaborazione con l'industria alimentare europea, il Copa-Cogeca ha elaborato una relazione sulle barriere non tariffarie che dovrebbero essere affrontate nel quadro dei negoziati sulle questioni sanitarie e fitosanitarie (Sps). Il principale obiettivo di quest'esercizio era quello di identificare i settori che hanno un impatto significativo sulle imprese e sull’occupazione.
"Il risultato dei negoziati - afferma il Copa-Cogeca - dovrebbe promuovere anche l'adozione di norme internazionali. Il principio di regionalizzazione andrebbe incluso nell'accordo veterinario tra l'Ue e gli Stati Uniti come un esempio di norma internazionale che sia vantaggiosa per tutti gli agricoltori. Se non siamo capaci di promuovere insieme norme internazionali nel settore agroalimentare, perderemo un'opportunità di stabilire condizioni favorevoli per far fronte alla concorrenza mondiale nei prossimi 20 anni".
Infine, l'organizzazione invita le autorità statunitensi ad autorizzare quanto prima l'esportazione di carni bovine europee sul loro mercato. E deve essere riconosciuto anche il sistema europeo di indicazioni geografiche (Ig) che tutela i prodotti di qualità dell'Ue contro le imitazioni.
Queste richieste si iscrivono nel quadro del quinto ciclo di negoziati su un accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) tra l'Ue e gli Stati Uniti. I negoziati sono proseguiti questa settimana e si sono incentrati sulle barriere tecniche al commercio, sull'accesso al mercato agricolo e sulle norme di origine.
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Fonte: Copa Cogeca