Si è svolta ieri all’Accademia dei Georgofili una giornata di studio su:“Irrazionali danni da fauna selvatica all'agricoltura e all'ambiente”.
La criticità in cui il settore primario si trova per i danni arrecati dalla fauna selvatica rappresenta ormai un fatto estremamente rilevante per l’ambiente e per le attività produttive. L'attuale sistema normativo non sembra più capace di mantenere e adeguare le popolazioni di tutte le specie selvatiche in modo da garantire un equilibrio tra la loro presenza, l’esercizio dell’attività agricola e le politiche ambientali, con la tutela delle risorse naturali, nonché dei valori culturali e sociali.

Dopo una ricognizione dei principali settori in cui vengono lamentati gravi danni da fauna selvatica, i relatori hanno evidenziato che, allo stato attuale, il tema dei danni causati dalla fauna selvatica segue un metodo settoriale attraverso un intervento ex post volto ad aiutare il danneggiato tramite un esiguo indennizzo. Tuttavia, sembrerebbe preferibile tentare di definire idonee linee di intervento finalizzate ad attuare un sistema di prevenzione di tali danni.

A tale riguardo, gli operatori del settore hanno più volte esposto le difficoltà dell’attuale sistema. In questi termini, occorre procedere contemperando i diversi interessi coinvolti ed evidenziando le criticità dell’attuale sistema normativo, fortemente frammentato. Al contempo è opportuno definire, in una prospettiva de jure condendo, interventi normativi non volti al contenimento di una specie, ritenuta a priori più dannosa delle altre, bensì mediante una maggiore riflessione finalizzata ad una gestione complessiva della fauna sul territorio.