"Certamente il problema resta anche sul nostro territorio - prosegue la nota di Copagri-, ma la guardia non è mai abbassata e tanto il produttore onesto quanto il consumatore finale sono sufficientemente tutelati. Rarissimi in confronto a quanto succede a livello internazionale i casi in cui il rischio si è trasformato in danno per la salute. Più spesso a pagare è l'economia agroalimentare. Ed è proprio, dunque, oltre confine che occorre cooperare, come ripetutamente chiesto dalla Copagri, con la creazione di strutture organiche in grado di sradicare il male all'origine".
"Diversi i fronti sui quali insistere per debellare le frodi - sottolinea Copagri -: quello sanitario con i rischi per la salute pubblica; il prodotto commercializzato con caratteristiche che non corrispondono a quelle dichiarate; l'italian sounding. Solo la soluzione di quest'ultimo fenomeno significherebbe per il nostro Paese la gestione di un potenziale volume d'affari funzionale a una crescita del Pil di due o tre punti. L'italian sounding vale circa 60 miliardi l'anno, oltre 160 milioni di euro al giorno, pari a 2 volte e mezzo l’export agroalimentare; 26 miliardi nell'Ue, 24 in Centro e Nord America. Una cooperazione strutturale internazionale è necessaria, data la crescente attenzione della criminalità organizzata per il mercato agroalimentare. Il giro d'affari sul quale hanno messo le mani le agromafie è già pari a 14 miliardi".
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Fonte: Copagri