Approvata in Commissione agricoltura della Camera la modifica con la quale salirebbe dal 12 al 20% il contenuto minimo di frutta che dovrebbe essere presente nei succhi. Copagri commenta: "E' un nuovo primo passo per tentare di riavviare una legittima iniziativa, che se mai si avvia in Italia non si può pensare di portarla a termine anche in sede europea".

La Confederazione dei produttori agricoli sottolinea: "Sappiamo bene che la sfida va vinta a Bruxelles, ma intanto occorre essere chiaramente convinti in casa nostra della bontà della scelta e delle positive ricadute per consumatori e produttori. Solo dopo si sarà credibili nell'Unione europea e, in generale, dove si dovrà superare l'ostacolo a una maggiore garanzia di qualità e battere chi vorrebbe commercializzare bevande al gusto di frutta, senza che ne contenga o quasi".

"L'Italia si contraddistingue per la qualità delle sue produzioni agricole e agroalimentari - conclude la nota di Copagri -. E' giusto e quasi dovuto che le nostre istituzioni s'intestino battaglie di questo tipo".