"La nuova Pac deve dare risposte forti ai produttori di tabacco, difendendone i redditi e rilanciando il settore alle prese con una grave fase di incertezza. Per questo nella fase di applicazione (in Italia) della riforma bisogna tenere in conto le peculiarità di un comparto di punta della produzione agricola nazionale, che riguarda oltre cinquantamila addetti e più di duecentomila famiglie". E’ quanto è emerso nel corso del convegno promosso a Roma da Unitab, Unione italiana tabacchicoltori, e Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare. 

"Con l’ormai prossima applicazione della riforma, appena varata dall’Ue, -afferma un comunicato congiunto di Unitab e Agrinsieme- bisogna guardare con attenzione al settore sia per quanto riguarda il greening che il valore dei pagamenti diretti. E’ necessario che si predispongano misure ad hoc (produzione, lavoro Organizzazioni dei produttori) nell’ambito dello sviluppo rurale. Occorre creare le condizioni che garantiscano un reale futuro all’intera filiera". Un passaggio importante, sostengono Unitab e Agrinsieme, è rappresentato dai nuovi accordi con le manifatture che devono procedere in maniera parallela e avere lo stesso orizzonte temporale delle misure di sostegni alla tabacchicoltura nell’ambito della nuova Pac. Per il raccolto 2014 vanno confermati almeno i quantitativi 2013 e l’inclusione di una quota di Burley per tutte le manifatture. A partire dal 2015 ci deve essere un aumento progressivo degli impegni di acquisto fino al 2020. Fatte salve le eventuali revisioni in funzione dell’evoluzione della Politica agricola europea.

Gli accordi di programma (quelli tra produttori e manifatture) devono, secondo Unitab e Agrinsieme, fondarsi su alcuni precisi aspetti: tutti i vari soggetti della produzione di tabacco devono essere messi sullo stesso piano, senza alcuna discriminante. In tale contesto il ministero delle Politiche agricole viene richiamato a svolgere un ruolo di garante e di salvaguardia del settore. Unitab e Agrinsieme, ribadiscono l’esigenza di un’azione incisiva che tuteli e valorizzi un settore che in questi anni ha subito una profonda trasformazione, con effetti negativi non indifferenti per i produttori. Servono risposte chiare e concrete per le imprese. Il rilancio delle condizioni di mercato deve andare anche ben oltre alle modifiche normative comunitarie. Occorre definire un Piano nazionale del tabacco e una ristrutturazione della filiera per sviluppare il settore e difendere i redditi degli agricoltori.