"La sicurezza alimentare – aggiunge Cosimo Coretti, consigliere Conaf, coordinatore dipartimento sicurezza alimentare) - è il risultato positivo che scaturisce dalle attività svolte da tutti gli attori coinvolti nella complessa catena della produzione agricola, della lavorazione, del trasporto, della preparazione, della conservazione e del consumo. Dal seme alla tavola significa, appunto, che la sicurezza alimentare diventa una responsabilità condivisa tra tutti i soggetti coinvolti nell’intera filiera produttiva e pertanto tali soggetti devono essere garantiti da norme chiare, semplici e facilmente applicabili. Su questa linea – prosegue - è orientata la recente proposta Ue (maggio 2013) che mira a ridurre l’attuale normativa che disciplina la 'catena alimentare', da circa 70 a 5 atti legislativi, diminuendo in questo modo la burocrazia legata a processi e procedure cui sono soggetti agricoltori, allevatori e operatori del settore alimentare (produttori, trasformatori e distributori), così da agevolare lo svolgimento delle loro attività professionali. Gli schemi di regolamento toccano quattro punti essenziali: i controllo ufficiali, la salute degli animali, la salute delle piante e la qualità del materiale vegetale riproduttivo".
Proposta per la sicurezza alimentare
Il Conaf apprezza la recente proposta dell’assessore regionale all’agricoltura della Lombardia Gianni Fava - condividendola pienamente - di voler riunire le professioni (tra cui i dottori agronomi) sotto un unico alveo istituzionale; dottori agronomi che per loro formazione hanno una ricaduta importante in termini di competenze specifiche, e dunque di qualità del servizio offerto, nel garantire la sicurezza alimentare a 360 gradi.
"Ne deriverebbe sicuramente un miglioramento nell’applicazione delle norme che disciplinano la complessa catena della filiera agroalimentare – sottolinea Coretti - e soprattutto consentirebbe ai nostri operatori alimentari, che producono con elevati standard qualitativi e di sicurezza, di veder riconosciuto quel valore aggiunto che i nostri prodotti possono dimostrare di possedere rispetto a quelli prodotti al di fuori dell'Italia".
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Fonte: Conaf - Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali