Il Cra - Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, con il suo Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut), ha coordinato e condotto il progetto Biovita, finanziato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Obiettivo del progetto, si legge nella prefazione generale  curata dal coordinatore Giuseppe Maian, è quello di "verificare se i prodotti, sia di origine vegetale che animale, ottenuti con differenti metodi di produzione, possano avere caratteristiche intrinseche, sino ad ora non considerate, che li rendano comunque distinguibili e diversi da analoghi comuni.
Il lavoro, organizzato in azioni verticali e orizzontali interconnesse tra loro, è stato indirizzato allo studio di “prodotti a denominazione di origine protetta e prodotti tipici tradizionali” provenienti dalle filiere ortofrutticola, lattiero-casearia, olivo-oleica e ittica.
Le azioni verticali hanno preso in esame i fattori pre e post raccolta, le pratiche agricole realizzate e le modalità di conduzione dell’allevamento, mentre compito delle azioni orizzontali è stato quello di indagare le valenze salutistiche di prodotti tipici, la relazione tra caratteristiche sensoriali e qualità percepita dai consumatori e l’influenza degli stili di vita sulle preferenze dei consumatori
".

Il progetto Biovita nasce dunque per recuperare l'interesse dei produttori e dei consumatori verso produzioni e prodotti tradizionali dell'agro-alimentare italiano che oggi rischiano di scomparire, sostituiti da prodotti di recente costituzione e di minor pregio, di qualità spesso inferiore rispetto a quello della varietà o specie di origine.

I risultati del progetto sono stati presentati in un convegno presso il Mipaaf martedì  scorso.