Dichiarato lo stato di crisi per l'agricoltura lombarda a causa del maltempo.
La giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, la relativa delibera che verrà inviata al ministero delle Politiche agricole,  per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l'intero comparto agricolo lombardo.

L'atto della Giunta chiude la fase di raccolta di dati e segnalazioni dai territori provinciali riguardanti i danni alle coltivazioni, in atto e prossime alla raccolta; alle colture già seminate ma con una situazione di danno meglio valutabile nel momento del raccolto a fine estate.
Le indicazioni provenienti dalle amministrazioni provinciali riguardano anche le prevedibili minori entrate per le aziende agricole, a causa di mancate semine programmate, per l'incremento dei costi previsti a fronte di una ridotta produzione di foraggio, il deprezzamento dei prodotti rovinati o per pezzatura scarsa e qualità scadente; le situazioni di frana di versanti coltivati a vigneto, in particolare in Oltrepo Pavese, lo smottamento e crollo di aree terrazzate coltivate a vite (Valtellina) e i danni a strutture e impianti dei Consorzi di bonifica.

"A questo punto - è il commento dell'assessore regionale all'Agricoltura, Gianni Fava - la Regione ha fatto tutto quanto le era consentito e forse anche di più. Finiscono gli alibi: ci aspettiamo che il ministero risponda quanto prima alla nostra richiesta, vista anche la gravità della situazione". "Noi oggi - ha aggiunto - stimiamo che i danni quantificabili si aggirino attorno al miliardo di euro. Se il ministro c'è, batta un colpo".