Olio d’oliva, latte e latticini, carne, frutta e verdura fresca o trasformata, uova, vini e bevande alcoliche, ortaggi e prodotti biologici e a denominazione d'origine: sono questi i cardini dei 22 programmi di promozione, per lo più di durata triennale, approvati dalla Commissione europea. La copertura economica complessiva è di 71,94 milioni di euro, di cui 35,97 milioni a carico dell'Ue.

Nell’ambito delle azioni di informazione e di promozione, a fine novembre 2012 i servizi della Commissione hanno ricevuto 36 proposte di programmi rivolti al mercato interno e ai paesi terzi rientranti nella prima serie di misure per il 2013. Dei 22 programmi individuati per il cofinanziamento, 16 si rivolgono al mercato interno e 6 ai Paesi terzi, mentre due sono stati proposti da più di uno Stato membro. Le regioni e i Paesi terzi interessati sono Russia, Cina, America settentrionale, Asia sudorientale, Norvegia, Svizzera, Ucraina, India e Corea del Sud.

Per quanto riguarda l'Italia, il programma approvato riguarderà carni e vini e ha ricevuto una copertura di 1 milione e 650mila euro, di cui oltre 800mila saranno a carico dell'Ue. Proposto da Federdoc e Ivsi - Istituto di valorizzazione dei salumi italiani, riguarderà la promozione sui mercati di Regno Unito e Germania, in aggiunta al mercato interno.

Le azioni finanziate possono consistere in pubbliche relazioni o campagne pubblicitarie e promozionali sui pregi dei prodotti agricoli, soprattutto in termini di qualità, igiene e sicurezza alimentare, nutrizione, etichettatura, benessere degli animali o metodi di produzione rispettosi dell'ambiente.
Vi rientrano inoltre la partecipazione a eventi e fiere, le campagne di informazione sul sistema europeo delle denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite, le informazioni sui sistemi europei di qualità, etichettatura e agricoltura biologica e le campagne di informazione sul sistema dei vini di qualità prodotti in regioni determinate.
L’Ue finanzia fino al 50% dei costi, percentuale che può arrivare fino al 60% per i programmi che promuovono il consumo di frutta e verdura nei bambini o per le azioni di informazione sul consumo responsabile di alcolici e sui pericoli derivanti dall'abuso di alcol. Il resto è coperto dalle organizzazioni professionali o intersettoriali che propongono le iniziative e, in alcuni casi, anche dagli Stati membri interessati.