Poco prima della pausa natalizia, il ministero dell'Agricoltura ha emanato il bando per la raccolta delle domande a valere sui contratti di filiera e di distretto, la cui prima scadenza per la presentazione dei progetti è, al momento, fissata al primo aprile prossimo, con procedura di valutazione a sportello.

La dotazione finanziaria pubblica si attesta tra 150 e 200 milioni di euro e sarà utilizzata per erogare a favore dei soggetti beneficiari mutui a tasso agevolato, con interessi pari allo 0,5%.

Sono previste due diverse tipologie di misure finanziabili: gli investimenti produttivi realizzati dalle imprese agricole e da quelle che operano nel settore della commercializzazione e della trasformazione e gli investimenti di tipo immateriale, riguardanti interventi quali la promozione, la pubblicità, l'assistenza tecnica, la ricerca.
Nel primo caso, l'agevolazione pubblica consiste nella concessione di mutui agevolati, a copertura massima del 50% della spesa ammissibile. Nel caso degli investimenti immateriali, il mutuo a tasso di favore copre fino al 90% del costo dell'operazione.

La caratteristica fondamentale dei contratti di filiera e di distretto è data dalla necessità di creare un partenariato composto da più soggetti, operanti nelle diverse fasi della filiera. In aggiunta a ciò, nel caso dei contratti di filiera è necessario anche soddisfare il requisito dell'interregionalità e cioè i partecipanti impegnati devono appartenere a Regioni diverse e/o le ricadute positive generate dal progetto devono riguardare un ampio territorio.

Il bando è stato pubblicato sul sito del Mipaaf ed è ivi disponibile, insieme agli allegati ed alla modulistica.

La concreta operatività dell'iniziativa è, ad oggi, condizionata dalla mancanza della convenzione tra la Cassa Depositi e Prestiti e le banche finanziatrici.
Si sta cercando di colmare questa carenza.
Qualora non ci si riuscisse in tempo utile, ci sarà una proroga della tempistica stabilità. Questo è quanto emerso dalle ultime indicazioni fornite dal ministero.
Intanto però non ci si deve fermare ed è opportuno che gli operatori interessati procedano alla verifica della esistenza delle condizioni e dell'interesse per partecipare al regime di aiuto.
Peraltro, non si deve dimenticare come la pubblicazione del bando ministeriale coincida con la fase di fine programmazione della politica di sviluppo rurale, quando i bandi regionali sulle misure per gli investimenti delle aziende agricole e delle società agro-industriali, sono destinati a diventare più rarefatti.

Questa coincidenza è una ragione valida per alzare il livello di interesse nei confronti del bando sui contratti di filiera e di distretto, a patto che siano soddisfatti tutti i requisiti richiesti e il progetto di investimento risponda alle caratteristiche stabilite nella normativa in materia.


Tra l'altro, vi è da segnalare come le Regioni che dispongono dei mezzi finanziari necessari ed hanno la volontà politica in tal senso possono partecipare, erogando degli aiuti a fondo perduto, fino a coprire il 25% della spesa ammissibile. Contatti in tal senso sarebbero in corso tra il Mipaaf e le amministrazione regionali per verificare questa disponibilità. Qualora ciò avvenisse, il regime di aiuto dei contratti di filiera e di distretto diventerebbe ancora più interessante di quanto non lo sia oggi con la sola componente di aiuto del mutuo a tasso agevolato.

Non è la prima volta che il Mipaaf emana il bando per i contratti di filiera.
In passato ci sono state altre esperienze analoghe, grazie alle quali è stato possibile finanziare progetti di una certa rilevanza in diversi settori produttivi dell'agroalimentare nazionale (ortofrutta, cerealicoltura, zootecnico da latte e da carne, agroindustria, ecc).
Un aspetto particolare di cui bisogna tener conto è che i progetti devono avere una certa massa critica e sviluppare una spesa ammissibile che spazia da un minimo di 5 milini di euro fino a unmassimo di 50 milioni. Inoltre, ogni singolo beneficiario deve realizzare un intervento la cui spesa sia superiore a 400 mila euro.

Dopo la presentazione della domanda, inizia la fase istruttoria che coinvolge anche le Regioni nelle quali sono svolte le singole operazioni. Una volta che la proposta sia stata approvata, è necessario presentare il progetto esecutivo.
I soggetti beneficiari che realizzano gli investimenti devono essere in una situazione di solidità economica e finanziaria e godere di merito creditizio.

C'è ancora tempo per lavorare alla costruzione dell'aggregazione di operatori e alla formulazione del progetto; ma è necessario muoversi con una certa sollecitudine, perché lo esige la procedura e la stessa complessità del regime di aiuto.


Consulente - Roma
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