"Un ulteriore importante passo per fermare un processo di cementificazione che, fino a poco tempo fa, appariva inarrestabile". Così il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha commentato l'approvazione in via definitiva, da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo.

 

"L'Italia, è bene ricordarlo - ha proseguito il ministro – ha perso negli ultimi 50 anni oltre 5 milioni di ettari agricoli e più di un terzo a causa dell'avanzata del cemento. Questo fenomeno aggrava la nostra situazione dal punto di vista dell'approvvigionamento alimentare, visto che già oggi un italiano su quattro consuma prodotti importati dall'estero. Dobbiamo invertire il trend e pensare ad un modello di sviluppo che possa garantire al nostro Paese una crescita che sia sostenibile e compatibile anche con l'ambiente".

 

Catania auspica ora che "l'iter parlamentare sia breve e che la legge possa essere approvata entro questa legislatura. Purtroppo i terribili eventi legati al maltempo ci hanno ricordato ancora una volta quanto sia necessaria un'azione urgente. Dobbiamo consentire all'agricoltura di continuare a presidiare i territori".

 


Copagri: "Bene l'approvazione in Cdm"

 

Copagri ha accolto positivamente la notizia dell'approvazione definitiva del Ddl in Consiglio dei ministri, sottolineando come "come il provvedimento sia a costo zero e coniuga, quindi, la necessità ineludibile e non più rinviabile di perseguire i suoi obiettivi con la particolare fase di crisi economico finanziaria".

 
Il Disegno di legge

Il Ddl, proposto dai ministri delle Politiche agricole, per i Beni culturali e dello Sviluppo economico, dispone il divieto di mutamento di destinazione per almeno 5 anni per le superfici agricole che hanno ricevuto aiuti di Stato o comunitari.

 

Il provvedimento persegue inoltre la finalità di valorizzare la superficie agricola, oltre che lo scopo di promuovere l'attività agricola che su di essi si svolge o potrebbe svolgersi, al fine di impedire che il suolo venga eccessivamente "eroso" e "consumato" dall'urbanizzazione e di favorire con il recupero di nuclei abitati rurali.

 

La salvaguardia della destinazione agricola dei suoli e la conservazione della relativa vocazione naturalistica rappresentano un obiettivo di primaria importanza, soprattutto alla luce dei dati statistici acquisiti, dai quali risulta la progressiva "cementificazione" della superficie agricola nazionale.

 

Il disegno di legge mira, pertanto, a garantire l'equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate.

 

Fissando, a livello nazionale, l'estensione massima di superficie agricola consumabile, si salvaguarda infatti la destinazione agricola dei suoli. Il mantenimento dell'attività agricola inoltre consente di poter gestire il territorio e contribuisce a diminuire il rischio di dissesti idrogeologici, tutelando così non solo il nostro paesaggio ma anche la nostra produzione agricola.
Per tale scopo si prevede la destinazione dei proventi derivanti dai titoli abilitativi edilizi e dalle sanzioni riscosse ad interventi di realizzazione delle opere di urbanizzazione, primaria e secondaria, nonché per la qualificazione dell'ambiente e del paesaggio anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte a rischio idrogeologico. 

 

Inoltre, l'Italia non è autosufficiente dal punto di vista della produzione agricola: più suolo si consuma, quindi, più sale il deficit alimentare del Paese.


"Disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo" (scarica il pdf)