Il 2012 continua a tener alta la nomea di anno nero. Con occupazione, risparmi e prospettive per il futuro ai minimi storici, un'ulteriore conferma viene da Confcommercio: quest'anno segna la peggiore variazione negativa della spesa reale pro capite della storia della Repubblica (oltre il -3%).
Solo pochissimi settori di spesa (telefonia e informatica) e un solo canale di distribuzione tengono i livelli di fatturato reale del 2011: è sintomatico che questo canale sia il discount, che ormai ha raggiunto una quota di mercato, in termini di fatturato, pari a circa il 10% sul totale dei consumi alimentari.

 

Sempre più vuoto il carrello degli italiani
Coldiretti riporta che sono crollati gli acquisti di latte (-7%), olio (-5%), pesce (-4%), carne di maiale e vino (-2%), ma anche frutta, pasta e carne di manzo (-1%).
"L'aumento vertiginoso dei costi burocratici e fiscali, ma anche della benzina, ha scombussolato i budget delle famiglie, facendo crollare i consumi" spiega l'organizzazione. L'incertezza per il futuro, che porta a risparmiare il più possibile, e il crollo del potere d'acquisto delle famiglie hanno fatto il resto. Nessuna luce in fondo al tunnel, dunque? Forse no, forse una via d'uscita c'è: nuove soluzioni, nuove opportunità nascono dalla crisi, e la tecnologia dà una mano. Molte persone, spinte dalla necessità di risparmiare, scelgono infatti di fare i propri acquisti on line, dove i prezzi sono più bassi grazie al ridotto numero di passaggi.



Il consumatore 2.0

D'altra parte le aziende sembrano aver fiutato il trend e si stanno attivando per incontrare i propri clienti sul web: "Le aziende agricole più innovative – spiega Confagricolturagià si stanno attrezzando per le vendite dirette, anche online, individuando nuove opportunità che rispondano alle esigenze di oggi".
Sta dunque emergendo un nuovo tipo di persona che Confagricoltura chiama "Consumatore 2.0" proprio per la sua dimestichezza con il web e la sua predisposizione a far acquisti alimentari anche on line.
"Cambia nei consumatori la percezione dei bisogni, dei beni essenziali" sottolinea l'organizzazione degli imprenditori agricoli, ricordando che a resistere sono proprio le spese per telefonia e informatica. Il messaggio è palese: "Si preferisce diminuire in qualità anche i prodotti alimentari, ma non rinunciare al telefono o al computer. Essere in rete è giudicato fondamentale".

 

Sempre più consumatori fanno affidamento anche al "tradizionale" acquisto diretto dal produttore, un trend recente ma già ampiamente consolidato. In controtendenza rispetto all'andamento generale del commercio al dettaglio volano gli acquisti diretti, con un aumento del 23% rispetto allo scorso anno grazie a quello che i consumatori giudicano un migliore rapporto prezzo/qualità.

 

"Gli italiani - nota la Cia - Confederazione italiana agricoltori - provano a difendersi inventando nuovi modi di fare la spesa, ma questo comportamento improntato al massimo risparmio, questa fase di perenne emergenza, non può durare per sempre".
"Se non si prenderanno presto provvedimenti per aiutare le famiglie - ammonisce la Cia - l'Italia non uscirà mai dal tunnel della crisi".