Il momento per rilanciare la necessità e l'urgenza di una norma sull'etichettatura trasparente arriva all'indomani dell'arresto di un funzionario della sede fiorentina dell'Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf, accusato di "avvertire" dei controlli dell'Ispettorato.
"Gli olivicoltori vogliono un'etichetta trasparente, chiara, leggibile, facilmente riconoscibile dal consumatore, con caratteri più grandi e più visibili - fa sapere la Coldiretti - Dopo l'approvazione all'unanimità del Consiglio regionale della Toscana della mozione a sostegno della "legge salva olio" e l'introduzione delle norme contenute nel decreto sviluppo che consentono di riconoscere gli oli extravergini di origine estera spacciati come italiani o gli oli extravergini venduti come tali ma che hanno subito illecitamente processi di raffinazione e deodorazione, i produttori sono pronti a portare al traguardo una legge di "giustizia" nei confronti del consumatore e dei produttori. Gli agricoltori pretendono l'approvazione di quelle norme sull'etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio made in Italy sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mongiello (Pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (Pdl), a dimostrazione di un vasto consenso parlamentare".
In collaborazione con il Consorzio per la tutela dell'olio extravergine Igp, Coldiretti promuove a Firenze il convegno dal titolo "Extravergine toscano. Etichetta senza inganni", in programma martedì 2 ottobre (dalle ore 10), a cui parteciperanno oltre 500 olivicoltori. Al convegno parteciperà il presidente nazionale dell'organizzazione, Sergio Marini.
Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.
Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull'etichetta che la rende difficilmente visibile. "L'appuntamento della Leopolda – conclude Tulio Marcelli, presidente della Coldiretti Toscana – sarà l'ennesimo segnale di un mondo che non ha più intenzione di aspettare i tempi della politica".
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Fonte: Coldiretti Toscana