Toscana in prima fila per la lotta alla contraffazione dell'olio extravergine. Hanno scelto la Leopolda di Firenze gli agricoltori per lanciare la volata finale alla "Legge salva olio" che consentirebbe di difendere da ogni inganno, frode e contraffazione un settore simbolo dell'economia rurale della Toscana che vale 70 mila aziende, 15 milioni di piante e 100 milioni di produzione.

Il momento per rilanciare la necessità e l'urgenza di una norma sull'etichettatura trasparente arriva all'indomani dell'arresto di un funzionario della sede fiorentina dell'Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf, accusato di "avvertire" dei controlli dell'Ispettorato.

 

"Gli olivicoltori vogliono un'etichetta trasparente, chiara, leggibile, facilmente riconoscibile dal consumatore, con caratteri più grandi e più visibili - fa sapere la ColdirettiDopo l'approvazione all'unanimità del Consiglio regionale della Toscana della mozione a sostegno della "legge salva olio" e l'introduzione delle norme contenute nel decreto sviluppo che consentono di riconoscere gli oli extravergini di origine estera spacciati come italiani o gli oli extravergini venduti come tali ma che hanno subito illecitamente processi di raffinazione e deodorazione, i produttori sono pronti a portare al traguardo una legge di "giustizia" nei confronti del consumatore e dei produttori. Gli agricoltori pretendono l'approvazione di quelle norme sull'etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio made in Italy sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la senatrice Colomba Mongiello (Pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (Pdl), a dimostrazione di un vasto consenso parlamentare".

 

In collaborazione con il Consorzio per la tutela dell'olio extravergine Igp, Coldiretti promuove a Firenze il convegno dal titolo "Extravergine toscano. Etichetta senza inganni", in programma martedì 2 ottobre (dalle ore 10), a cui parteciperanno oltre 500 olivicoltori. Al convegno parteciperà il presidente nazionale dell'organizzazione, Sergio Marini.

 

Sotto accusa è anche la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.

Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull'etichetta che la rende difficilmente visibile. "L'appuntamento della Leopolda – conclude Tulio Marcelli, presidente della Coldiretti Toscanasarà l'ennesimo segnale di un mondo che non ha più intenzione di aspettare i tempi della politica".