Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'Indice, il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, ha dichiarato: "Questo dato è rassicurante. Sebbene non vada abbassata la guardia, i prezzi attuali non giustificano timori circa una possibile crisi alimentare mondiale". Ed ha poi aggiunto: "Ma la comunità internazionale può e dovrebbe cercare di calmare ulteriormente i mercati".
L'Indice dei prezzi alimentari Fao nel mese di luglio era aumentato del 6%, dopo tre mesi di ribassi. Sebbene ancora alto, adesso si attesta a 25 punti al di sotto del picco di 238 punti raggiunto nel febbraio del 2011 e 18 punti in meno rispetto al livello dell'agosto 2011.
Il nuovo Indice mostra che ad agosto i prezzi dei cereali e degli oli e dei grassi hanno subito poche variazioni, mentre quelli dello zucchero sono calati bruscamente, compensando gli aumenti dei prezzi della carne e dei prodotti latto-caseari.
L'Indice Fao dei prezzi dei cereali in agosto ha registrato una media di 260 punti, la stessa del mese di luglio, con qualche aumento per il grano e il riso, che compensa il leggero indebolimento di quelli del mais. Il peggiorare delle prospettive produttive del mais negli Stati Uniti e del grano nella Federazione Russa inizialmente aveva alimentato le quotazioni delle esportazioni. Ma verso la fine del mese i prezzi si sono attenuati a seguito delle abbondanti piogge che hanno interessato negli Stati Uniti zone solitamente colpite da siccità e dell'annuncio della Federazione Russa che non avrebbe imposto restrizioni alle esportazioni. La nuova domanda d'importazioni ha sostenuto le quotazioni internazionali del riso.
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Fonte: Fao - Food and Agriculture Organization of the United Nations