Il turismo enogastronomico nel 2012 cresce e supera i cinque miliardi di fatturato: "Il vero motore della vacanza made in Italy", ha commentato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, in occasione dell'incontro 'L'Italia che piace nell'estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico' organizzato insieme alla Fondazione Univerde.

La Coldiretti ha stilato una speciale classifica assegnando le bandiere del gusto alle Regioni più virtuose, sulla base del censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali salvati dall'estinzione che possono essere gustate durante l'estate 2012. Secondo l'indagine Coldiretti per più di un italiano su tre (35%) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo infatti - sottolinea la Coldiretti -  è considerato dagli italiani l'ingrediente più importante della vacanza, battendo la visita a musei e mostre, (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d'azzardo (2%).

Complessivamente lungo la penisola sono stati censiti - precisa la Coldiretti - ben 4671 prodotti tradizionali dei quali quasi il 10% si trovano in Toscana che si aggiudica il primo posto: sono ben 465 le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.

Il secondo posto, con 384 prodotti recuperati, se lo aggiudica il Lazio. Al terzo posto, con 370 prodotti, ci sono a pari merito Campania e veneto.

Nella speciale classifica delle bandiere del gusto stilata da Coldiretti ci sono poi anche il Piemonte con 363 prodotti seguito dalla Liguria che può contare su 295 specialità e l'Emilia-Romagna che con ben 28 nuove denominazioni ha stabilito il record di incremento del 2012 raggiungendo quota 285. Seguono a ruota tutte le altre Regioni; la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 242, la Sicilia con 234, la Puglia con 231, la Sardegna con 178, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 150, le Marche con 150, l'Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l'Umbria con 69 e la Val d'Aosta con 32.

 A prevalere tra le specialità regionali, spesso salvate grazie all'impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni, sono - conclude la Coldiretti - i 1420 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1305 verdure fresche e lavorate, 766 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 475 formaggi, 160 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.