Un fatturato di oltre 3,3 milioni di euro con un aumento del +1.5% sul 2010, frutto di un intenso programma ricco di 30 manifestazioni che hanno occupato i padiglioni fieristici per oltre 200 giorni e di un incremento dell'attività congressuale con 80 eventi (12% sull'anno precedente).

Questi i dati salienti del bilancio di Cesena Fiera approvato venerdì 27 aprile dall'assemblea dei soci. 

"Nonostante la crisi che sta attraversando il settore fieristico/congressuale europeo e italiano, il bilancio di Cesena Fiera si pone in controtendenza registrando un aumento sia in termini economici che di utilizzo delle strutture, con un utile di 1.126 euro, conseguito con accantonamenti a fondi per rischi e oneri di 946mila euro", sottolinea il presidente della Spa, Domenico Scarpellini, al termine dell'assemblea.

"Un contributo importante al raggiungimento di questi obiettivi - aggiunge Scarpellini - è sicuramente dovuto ai risultati ottenuti da Macfrut, possibili grazie anche all'apporto assicurato dai soci istituzionali e di questo ringrazio sentitamente la Camera di commercio, il Comune di Cesena e la Provincia di Forlì-Cesena". "Ora il nostro impegno - conclude il presidente - è concentrato sull'edizione 2012 di Macfrut. I segnali che arrivano dagli operatori, lasciano prevedere che la prossima edizione sarà quanto meno all'altezza di quella precedente".

"I risultati ottenuti da Cesena Fierasottolinea Paolo Lucchi sindaco di Cesena - ne confermano la solidità economica e la buona gestione, testimoniate anche dal successo delle manifestazioni organizzate, prima fra tutte Macfrut, un palcoscenico apprezzato dalle imprese e in grado di competere con i principali eventi fieristici europei e mondiali. Abbiamo, quindi, un ruolo da protagonisti nei processi di supporto al nostro sistema imprenditoriale, garantiti attraverso il sistema fieristico dell'Emilia-Romagna. Soprattutto in questa fase delicata è indispensabile che il territorio romagnolo operi in maniera integrata sui grandi temi: dalla sanità alla cultura, dalla logistica ai trasporti, all'università e quindi anche sul sistema fieristico. E questo deve avvenire utilizzando al meglio le caratteristiche del nostro territorio, della sua identità ed economia, per perseguire con ancora maggior forza il percorso di valorizzazione della filiera agroalimentare, fondamentale per ridurre l'impatto negativo della crisi".