Come rilanciare il settore ortofrutticolo in Italia? E' la domanda che in molti si fanno in questo momento cruciale che vede dibattiti in corso sulle nuove politiche comunitarie.
Il settore dell'ortofrutta vale il 31% della Plv agricola italiana e rappresenta uno degli assi portanti dell'economia agricola europea. La crisi che il settore sta vivendo in termini di prezzi alla produzione, redditività per le aziende agricole e calo dei consumi, spinge verso la necessità di un grande rilancio: in Piazza Italia, a Fruitlogistica di Berlino, si è discusso proprio su quali elementi chiave concentrarsi.

A presiedere la tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze dell'ortofrutta organizzata, Paolo Bruni, presidente di Cso, il Centro servizi ortofrutticoli che ha organizzato e ospitato l'incontro nello stand Piazza Italia.
"L'Italia - ha detto  Paolo Bruni - produce un totale di 36 milioni di tonnellate di frutta e verdura, collocandoci al primo posto in Europa. E' evidente che per rilanciare la competitività del settore  bisogna dare un nuovo impulso all'export".

 

L'Italia e l'export ortofrutticolo

Oggi l'Italia, secondo dati elaborati da Cso, esporta un totale di 3 milioni e 800mila tonnellate di ortofrutta pari al 13% della produzione; analiticamente si parla di 2,5 milioni di tonnellate di frutta pari al 14% della produzione, 300mila tonnellate di agrumi e 1 milione di tonnellate di ortaggi pari ad appena l'11% della produzione; è evidente che le potenzialità di crescita sono ampie.
A rimarcare la necessità di mettere a punto strumenti strategici per l'export è Davide Vernocchi di Alleanza per le Cooperative italiane: "Dobbiamo agire tempestivamente e in modo coordinato - dichiara Vernocchi - per creare le condizioni di apertura di nuovi mercati con l'abbattimento delle barriere, come per le mele e le pere in Usa che oggi sono utilizzate spesso come strumento distorsivo per il libero scambio delle merci. E' importante - sottolinea Davide Vernocchi - che l'Unione europea presti una maggiore attenzione ai produttori di ortofrutta che ora sono in una crisi spaventosa".

Gino Peviani, presidente di Fruitimprese, concorda con Alleanza cooperativa, evidenziando la necessità di mettere a punto un sistema di tutela finanziario/assicurativa per chi si affaccia ai nuovi mercati. "E' necessario - sottolinea Peviani - che il sistema Italia si rafforzi per affrontare mercati complessi con strumenti efficaci e coordinamento per migliorare la competitività". Ma lo sviluppo dell'export deve essere accompagnato da un rafforzamento delle Organizzazioni dei produttori in Italia, come rimarca il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti. "Occorre - dichiara De Ponti - che il sistema sia coeso e finalizzato a ottenere risultati importanti anche utilizzando la promozione con progetti europei, un valido aiuto per le imprese".

Strategie condivise

La tavola rotonda ha offerto un'ottima opportunità alle organizzazioni di condividere strategie, come ha rimarcato Gianni Petrocchi di Italia Ortofrutta. "Siamo di fronte - ha dichiarato - ad un momento di accesa discussione in Europa sulla riforma della Pac e sull'Ocm unica. Vogliamo mettere in campo la nostra competenza e esperienza per mettere a punto strumenti che possano essere un valido supporto alle aziende quando i prezzi alla produzione non coprono nemmeno i costi sostenuti".

"La coesione e l'univocità sono elementi che danno forza alle istanze rivolte al governo - dichiara Dario Stefano, coordinatore degli assessori regionali all'Agricoltura - mi farò portavoce diretto di queste istanze alla Conferenza Stato Regioni evidenziando la novità del sistema ortofrutticolo italiano: la scelta del dialogo per individuare priorità e strategie comuni. Un approccio nuovo – continua Stefano – che può aiutare a modificare una politica europea troppo lontana dai temi dello sviluppo."