"In Italia oltre 55mila attività economiche in più sono state registrate presso le Camere di commercio tra gennaio e ottobre 2011, con un tasso di crescita della platea imprenditoriale dello 0,9%". Lo rende noto Unioncamere nel tracciare un bilancio della dinamica imprenditoriale italiana.

Il trend si inverte però per quanto riguarda il settore dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca: in questo comparto - rileva Unioncamere - si registra una riduzione dell'1,6% delle imprese, che tra gennaio ed ottobre 2011 sono calate di 13.650 unità.

"Il dato – osserva la Confagricolturaconferma il pessimismo che si registra nel settore primario e spinge a disincentivare i nuovi investimenti. La situazione attuale, come emerge anche dal recente report congiunturale dell'Ismea, viene percepita con estrema preoccupazione, per le difficoltà dell'economia in generale, aggravate da quelle di settore ed alimenta un 'sentiment' negativo che persiste da troppo tempo nelle campagne".

"I dati di Unioncamere – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tisorilanciano con forza l'esigenza di un piano strategico per favorire la crescita di nuove aziende all'interno del comparto agroalimentare". Tiso ha citato anche i dati del sesto censimento dell'agricoltura, che ha certificato che negli ultimi dieci anni hanno chiuso oltre 800mila aziende agricole.

"La situazione del comparto agroalimentare diviene sempre più grave e ogni giorno non utilizzato per rilanciare il primario rischia di compromettete la storia dell'agricoltura italiana. E' per questo – conclude Tiso – che chiediamo al ministro Catania di agire quanto prima con misure specifiche a supporto degli operatori agricoli".