"Questa intesa è la conseguenza di alcune scelte che sono state fatte a sostegno della qualità e della lotta alla contraffazione. L’obiettivo è quello di garantire i consumatori e difendere i produttori”. Lo ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano che ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è proteggere, sostenere, tutelare e promuovere i prodotti italiani e l’accordo firmato oggi è un ulteriore passo in questo senso. E per raggiungere questo obiettivo vogliamo porre la scienza al servizio della nostra agricoltura e, in questo caso, al servizio della lotta alla contraffazione. Ringrazio le persone che hanno reso possibile questo accordo in primo luogo il Capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone e il presidente dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige Francesco Salamini".
Al fine di contrastare l’illecita pratica della deodorazione dell’olio extravergine di oliva e della contraffazione del prodotto nazionale con prodotto proveniente dai mercati stranieri, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha firmato, presso l’Ispettorato generale del Corpo Forestale dello Stato, un protocollo d’intesa con l’Istituto Agrario San Michele all’Adige (Iasma). Quest’ultimo, che ha già sviluppato analoga expertise sul metodo degli isotopi stabili, metterà a punto analogo metodo per le analisi sui campioni d’olio extravergine di oliva proveniente da aree territoriali extranazionali con l’obiettivo di fare chiarezza sulle reali origini del prodotto.
Le informazioni raccolte confluiranno nella futura Banca Dati della Biodiversità alimentare nazionale (Bdban).
L’obiettivo che questo protocollo d’intesa fra il ministero e lo Iasma si prefigge è quello di estendere questa mappa, basata sugli isotopi stabili, alle provenienze extracomunitarie visti i volumi di importazione sempre più consistenti, dai Paesi africani come la Tunisia. La mappatura isotopica andando ad aggiungersi al metodo degli alchil esteri, introdotto di recente con il Reg. CE 61/2011, che consente di svelare alcune operazioni fraudolente di rettifica del prodotto (quali ad esempio la deodorazione), quasi sempre necessarie per gli oli derivanti da una olivicoltura superintensiva, permetterà dunque di realizzare un efficace sistema analitico in presenza del quale sarà sempre più difficile continuare ad ingannare i consumatori sulla qualità e sulla provenienza dell’olio di oliva extravergine.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali