La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato con 40 voti a favore, uno contrario e 4 astensioni, la relazione Albert Dess (Ppe) sulla comunicazione della commissione Ue sul futuro della Pac, arricchita da una serie di emendamenti di compromesso, in cui sono state sintetizzate le oltre 1.200 proposte di modifica presentate, più alcuni altri. 

"E' un chiaro segnale al commissario Ciolos che la nuova direzione per la Pac post 2013 è quella che il Parlamento sta definendo e la commissione dovrà presentare le proprie proposte legislative in linea con essa", ha detto Dess nella conferenza stampa tenuta al termine della riunione, esprimendo la propria soddisfazione per l'ampia maggioranza ottenuta. 

Soddisfatto anche il presidente della Comagri Paolo De Castro, che ha messo in luce in particolare la richiesta degli europarlamentari di tener conto dell'occupazione quale elemento cardine della nuova Pac sia nei suoi obiettivi generali sia quale criterio per la degressività degli aiuti nel capping; la sottolineatura circa la necessità di migliori strumenti per la gestione delle crisi, in particolare per ortofrutta, vino e olio d'oliva.

"Possiamo dire che con questo voto - ha affermato De Castro - la commissione Agricoltura ha saputo prendersi le responsabilità che il trattato di Lisbona ci conferisce, dando un chiaro segnale di sostegno alla Politica agricola comune europea". 

La Comagri, nella relazione, si è anche pronunciata a favore di un sistema di incentivi, finanziato al 100% dall'Ue, per sostenere gli agricoltori che utilizzano metodi di produzione sostenibili. 

Per quanto riguarda gli aiuti diretti, la commissione si è pronunciata per la sostituzione dei riferimenti storici con criteri più oggettivi, chiedendo inoltre che sia fissato un minimo di aiuti per Paese. 

Per quanto riguarda l'introduzione di un tetto massimo ai pagamenti per singolo agricoltori, la Comagri ha accolto con favore la proposta, ed ha chiesto che si tenga conto, oltre che della dimensione, della forza lavoro impiegata e del "tasso di protezione ambientale". 

La Comagri propone anche di riservare gli aiuti ai cosiddetti "agricoltori attivi", escludendo inoltre quelli per cui il costo amministrativo di erogazione degli aiuti superi l'aiuto stesso. Le proposte di modifica approvate riguardano, tra l'altro, l'abolizione della modulazione obbligatoria e facoltativa; l'esclusione delle cooperative dal  divieto di accesso ai fondi per lo sviluppo rurale; aiuti diretti relazionati a servizi ambientali, occupazione, gestione paesaggio e territorio rurale; strumenti originali di gestione, protezione e promozione per i prodotti di alta qualità. Non è stato invece approvato l'emendamento che chiedeva una rivalutazione della abolizione del regime quote latte dal 2015: la votazione infatti si è chiusa in parità, 20 a 20, che nel Parlamento europeo significa bocciatura.