Dopo la pausa natalizia, è ripreso a Bruxelles il dibattito sulla Politica agricola comune.

La Direzione generale Agricoltura della Commissione sta rilasciando una serie di compendi sulle ipotesi di riforma del quadro di sostegno per gli agricoltori europei. E a Bruxelles il commissario all'Agricoltura Dacian Cioloş e il presidente della Commissione Agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro, hanno incontrato i deputati della Sure, la Commissione parlamentare nata apposta per conciliare, nelle istituzioni Ue, le ambizioni riformatrici e le necessità di bilancio.
Occasione per tornare sulla questione più delicata della riforma della Pac, ovvero le risorse finanziarie.

Gli Stati membri, Regno Unito in testa, sono pronti a dare battaglia sulla spesa pubblica per agricoltura e sviluppo rurale (80% del budget europeo negli anni '80, meno del 35% e in calo oggi), mentre Parlamento e Commissione sono consapevoli che "non possiamo chiedere agli agricoltori europei di fare di più con meno soldi", per usare le parole del commissario Cioloş.

Una redistribuzione dei fondi che sia più equa per i nuovi Stati membri, la rimodulazione dei pagamenti diretti secondo un nuovo schema "verde", l'integrazione della Pac con gli obiettivi di Europa 2020, sono miglioramenti richiesti a gran voce da tutti, ma non possono essere fatti a costo zero.
Di più, "fare i conti" sull'agricoltura significa fare scelte su un settore strategico dello sviluppo futuro del pianeta.

"Le proteste violente in Tunisia e Algeria sono una prima manifestazione del fatto che siamo entrati in una nuova era in cui il cibo rischia di diventare una risorsa scarsa – le parole dell'intervento di De Castro alla Sure -. L'Europa deve dare una risposta lungimirante a questa nuova emergenza. Si deve costruire – ha concluso l'ex ministro - un intervento all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte, mantenendo almeno invariati gli attuali impegni finanziari".

D'accordo sia il Gruppo dei deputati popolari che quello degli S&D (Socialisti e Democratici), sulla stessa lunghezza d'onda Cioloş, per il quale "una riduzione del bilancio della Pac vorrebbe dire una riduzione delle ambizioni politiche" della riforma.