La Politica agricola comune del dopo 2013 è stata al centro del dibattito del Consiglio agricolo informale tra i Paesi Ue.

"Dal confronto tra i ventisette ministri - ha spiegato Sabine Laruelle, presidente di turno, al termine dei lavori - sono emerse importanti convergenze, anche se resta ancora molto da lavorare". 

Il commissario all'Agricoltura Dacian Ciolos ha assicurato che la comunicazione che si appresta a presentare (l'approvazione da parte della Commissione è prevista per la metà di novembre) rappresenterà solo l'inizio del dibattito. Le proposte legislative arriveranno infatti nella seconda metà del 2011. 

"Il progetto - ha detto Ciolos - sarà imperniato sulla complementarietà dei due pilastri e basato su tre grandi temi: alimentazione, gestione delle risorse naturali, territorio". 

"Se oggi gli obiettivi della Pac del futuro appaiono più chiari e condivisi di qualche mese fa, è anche merito della collaborazione avviata tra Commissione, Consiglio e Parlamento. Questa deve essere la chiave di lettura che dovrà guidare anche la riflessione sulla definizione degli strumenti operativi per la riforma post-2013", ha sottolineato nel suo intervento nel corso della riunione, il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro.

Il dibattito sulla Pac dopo il 2013 "è avanzato con qualche tranquillità in più; una riduzione delle risorse è da mettere in conto: da un lato, per effetto della crisi, diminuirà l'ammontare complessivo che l'Ue destinerà alla Pac; dall'altro ci sono tutti i nuovi Stati membri che riceveranno una quota. Ma la diminuzione sarà di entità più lieve di quanto si temesse",  ha detto il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan.

Intervenendo durante la riunione informale del Consiglio agricoltura, il presidente del Copa Padraig Walshe e il presidente della Cogeca Paolo Bruni hanno ricordato ai ministri che "l'agricoltura è anzitutto un settore economico che sostiene il più vasto settore manifatturiero d'Europa".