"Il nostro comparto deve essere considerato in modo diverso dalle istituzioni, in quanto ricchezza per tutta l’economia, nazionale ed europea. Le produzioni estive sono più a rischio: l’accavallamento di pochi fattori negativi compromette l’intera campagna. Servono allora promozione dei consumi fra i giovani, innovazione nel presentare il prodotto al consumatore e rete di protezione per le imprese, con un intervento sui costi dei mezzi tecnici, l’armonizzazione degli oneri sul lavoro e i meccanismi anti fluttuazione dei prezzi e dei redditi, polizze assicurative multirischio".
"Credo occorra un interlocutore valido che faccia presente, in ogni sede – locale, nazionale ed europea - che esistono problemi economici e sociali sia per i lavoratori che per i produttori. Occorre far presente che l’agricoltura vale come l’industria, il commercio, le banche, pertanto è difficile comprendere il perché del non sostegno pubblico. Il settore primario è strategico e dovrebbe essere maggiormente considerato in quanto costituisce un punto di forza per l’intera società nazionale ed europea".
"Si cerchi unità di intenti ed iniziative non demagogiche e burocratiche - prosegue Scarpellini - per riconoscere che l'impresa con il suo lavoro, il suo capitale e con i rischi connessi è produttrice di ricchezza vera, per la società e l’ambiente".
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Fonte: CesenaFiera