Cesena Fiera è al lavoro per Macfrut 2026. AgroNotizie® ha intervistato Patrizio Neri, fresco di nomina da neopresidente dell'ente fiera in successione a Renzo Piraccini.
Presidente Neri, si aspettava la sua nomina dopo le dimissioni di Piraccini?
"Francamente no. Ho accettato in un'ottica di lavoro di squadra che sta contraddistinguendo il nostro lavoro. Dall'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, siamo subito passati alle attribuzioni delle deleghe ai consiglieri, e alla nomina di Paolo Borgio alla guida di Macfrut, professionista con una importante esperienza nel settore fieristico. Il prossimo passo sarà la convocazione del Comitato Tecnico e Scientifico di Macfrut che coinvolgerà imprenditori ed esperti del settore".
Si sente più un traghettatore o una figura da più ampio respiro?
"Nessuna delle due. Mi sento una persona che ha messo a disposizione le sue competenze su un settore al quale ho dedicato la mia vita professionale, consapevole che Macfrut rappresenta la vetrina italiana dell'ortofrutta nel mondo. Insieme alla Spagna siamo i leader in Europa nella produzione, mentre se consideriamo l'intera filiera siamo tra le potenze in ambito mondiale. Macfrut rappresenta appunto questo, la forza di una filiera che ci vede protagonisti e che dobbiamo valorizzare e raccontare in un gioco di squadra che coinvolga gli stakeholder del sistema ortofrutticolo".
Si lavora già per preparare al meglio Macfrut 2026. Quali sono le peculiarità positive della kermesse e quali invece sono gli aspetti migliorabili?
"Di migliorabile c'è sempre qualcosa perché accontentarsi sarebbe il primo errore in qualsiasi cosa si faccia. L'edizione 2026 di Macfrut è definita e presenta tante novità a partire dalla data con l'anticipo della fiera al 21-23 aprile, proprio in un'ottica di crescita. L'edizione numero 43 avrà prodotti simbolo avocado e mango, e non a caso vedrà la Sicilia Regione partner, area che ha scommesso su questi prodotti tropicali".
"Il focus internazionale invece è incentrato sui Paesi dell'area caraibica, mentre strategiche rimangono le missioni in Europa e nel continente africano al centro del Piano Mattei. Sempre sul fronte mondiale, Macfrut conferma la sua anima globale con oltre il 40% degli espositori oltreconfine, insieme all'attività di incoming di buyer, in collaborazione con Agenzia Ice che in questi anni ha favorito il percorso di crescita internazionale della manifestazione. Tratto caratteristico di Macfrut sono i suoi saloni tematici coordinati da un team di esperti per comprendere il futuro del settore. Suddivisi in tre macroaree saranno organizzati in Pre Harvest (pre raccolta), Post Harvest (post raccolta) ed Healthy Food dedicato ai prodotti salutistici innovativi".
Rimini è ancora la location giusta per un evento come Macfrut?
"La location di Rimini non è mai stata in discussione, così come l'organizzazione sempre in capo a Cesena Fiera. Il Rimini Expo Centre è tra le migliori e più funzionali nel panorama internazionale, tanto che ospita eventi di respiro mondiale come Sigep ed Ecomondo per citarne due. I servizi che offre, dalla fermata dei treni al potenziamento nei collegamenti con l'aeroporto, evidenziano una centralità che sarà ulteriormente potenziata con l'avvio del progetto di casello autostradale della Fiera".
Teme la possibilità di una concorrenza con Tuttofood e Cibus per il futuro?
"Il settore ortofrutticolo da sempre ha avuto una sua verticalità non solo in Italia ma nel contesto mondiale delle manifestazioni dell'agrifood. Di recente si è svolta ad Anuga la fiera del settore alimentare che ha visto una presenza marginale del settore ortofrutta limitato al trasformato. Lo stesso è sempre avvenuto a Tuttofood e Cibus. Ecco perché non ha senso parlare di concorrenza di queste fiere, in quanto Macfrut rappresenta l'unica ed esclusiva vetrina italiana dell'ortofrutta nel mondo. Chi ha cercato di indebolire questa fiera non solo non ha portato a casa nulla, ma ha dimostrato di non conoscere questo settore".
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