Un settore che in Italia nel 2006 ha realizzato un fatturato complessivo di 22,6 miliardi di Euro (+2,7 sul 2005) producendo 24,5 milioni di tonnellate di ortofrutta (15,1 ortaggi, 5,9 frutta e 3,5 di agrumi). Sempre nel 2006, i consumi delle famiglie hanno presentato una inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente con un +3% in quantità e un +10% in valore. Questo trend al “recupero” si mantiene anche nei primi due mesi del 2007, in quanto gli acquisti sono cresciuti, rispetto ai primi due mesi del 2006, del +1,05% in volume e del +5,1% in valore.
Un settore, però, che risente della globalizzazione (ormai l’ortofrutticoltura si “sposta” da un continente all’altro e la concorrenza avviene a livello mondiale). Per questo Macfrut è stato il punto di incontro di gruppi di operatori e delegazioni provenienti da 80 Paesi. I visitatori totali sono stati 21.000 circa, per la quasi totalità operatori professionali, con alcuni Istituti scolastici che hanno voluto vedere questa rassegna dove si trova “tutto quanto fa” ortofrutticoltura. Grazie all’Ufficio Estero non solo c’è stata una maggior presenza di visitatori dall’estero (23% sul totale, con un +7 sul 2006, con il 19% sul totale espositori), ma si è riscontrata anche una composizione di più alto livello.
La specializzazione di Macfrut consiste proprio nel mettere in mostra i vari segmenti della filiera: dalle sementi alle calibratici, dalle innovazioni di prodotto agli imballaggi e nel creare le condizioni per l’avvio di affari fra i partecipanti, come quelli favoriti da oltre 300 incontri programmati in precedenza a seconda delle esigenze e delle richieste, fra aziende italiane espositrici e imprese provenienti da 16 Paesi (dal Brasile alla Turchia, dall’India alla Cina). La presenza estera non è mancata neppure durante l’inaugurazione, perché il ministro dell’Agricoltura della Croazia, Petar Cobankovic, ha tagliato il nastro assieme al ministro italiano, Paolo De Castro. Anche le Istituzioni si sono interessate a Macfrut, con la partecipazione e visite del viceministro dell’Economia Roberto Pinza e degli assessorei regionali Tiberio Rabboni e Duccio Campagnoli.
"In molti hanno notato l’affetto dimostrato dal ministro De Castro verso Macfrut – commenta Domenico Scarpellini, presidente di Cesena Fiera, la spa che organizza Macfrut - e il ministro ha scelto lo scenario della nostra rassegna per dare dei segnali: sia sull’ ambito del negoziato per l’Ocm, sia sul lavoro, infine, che il rilancio dell’agroalimentare made in Italy deve passare attraverso il sistema fra le fiere e, per l’ortofrutta, da Macfrut".
L’Italia è il primo produttore di ortofrutta dell’Ue ma solo il 31% della sua offerta è aggregata. Tra le novità della Riforma dell’Ocm (Organizzazione comune di mercato) c’è la proposta di integrare il settore nel Regime di Pagamento Unico attraverso il disaccoppiamento degli aiuti per i prodotti trasformati e attraverso l’eleggibilità di tutte le superfici coltivate a frutta e verdura. E ancora: promozione del consumo, miglioramento della sostenibilità ambientale e commercio con i Paesi terzi. Ma il problema è quello delle crisi, che da tempo investono il sistema italiano. A Macfrut si è sostenuto che è fondamentale il ruolo delle Organizzazioni professionali, che possono intervenire per gestire, ma ancor più per prevenire le crisi stesse. L’ortofrutta ha un futuro solo se si fa sistema paese. Un invito a cogliere i segnali di ripresa di questo settore che arrivano in primis dal territorio romagnolo e da Macfrut.
Non a caso una trentina di buyers delle principali catene della distribuzione europea, hanno riscontrato interesse per la rassegna di Cesena. Gli stessi hanno concluso il soggiorno con una visita guidata a Maranello, “cuore” della rossa Ferrari.
A Macfrut è stato presentato anche “Frutta Snack”, il Progetto Pilota per far consumare più frutta nelle scuole, nato per iniziativa della Centrale–Osservatorio Agroambientale, nell’ultimo anno è stato esteso da Forlì-Cesena a Ravenna e Rimini coinvolgendo 41 Istituti superiori, per un totale di 1.045 classi e 23.500 ragazzi. E da settembre i ministeri dell’Istruzione e della Salute hanno chiesto di estendere questa sperimentazione anche a Bologna, Roma e Bari.
Alla rassegna di Cesena anche gesti di solidarietà. Recuperare l’ortofrutta invenduta a favore degli enti caritativi, per fare dello spreco una risorsa. Questo il senso del progetto “Dino Manuzzi: un calcio allo spreco”. E’ finanziato dalla famiglia Manuzzi a 100 anni dalla nascita e a 25 dalla morte dell’ex presidente del Cesena Calcio ed applica i principi del “Last Minute Market” al settore ortofrutticolo, attraverso una gestione innovativa delle eccedenze ortofrutticole a vantaggio dei centri assistenziali.
Infine, a Macfrut si vedono anche le tendenze nelle attrezzature, ad esempio acquistano sempre più spazio i macchinari dedicati alla preparazione della quarta e quinta gamma (taglierine a dischi rotanti per tagli sottilissimi, o per tuberi, carote, centrifuga per asciugatura, tanto per esemplificare) o particolari ortaggi, come quell’insalata che un unico taglio fa separare il cespo in tante foglie pronte da gustare o una cipolla adatta a un lungo stoccaggio o un pomodorino adatto alla raccolta meccanica pomodoro piccolo, rosso oppure Zerbino, un pomodorino scurissimo striato di verde, dolce e leggermente acidulo in fase di commercializzazione: la sua particolarità e sapore sono dati dal fatto che viene irrigato con acqua marina. Dalla Francia è arrivata anche la mela biologica, unica ad avere un Club di amici-sostenitori. E chi lo ha detto che l’ortofrutticoltura non può essere un settore all’avanguardia per l’informatica e l’elettronica. In anteprima a Macfrut è stato presentato BDF Mobile, (ovvero Banca dati fitofarmaci) per palmari pocket, così i tecnici potranno disporre ovunque delle informazioni, senza ritornare in ufficio. A proposito di innovazioni a Macfrut si è parlato di Genomica e di Risonanza magnetica applicata all’ortofrutta. Quest’ultima è stata brevettata come metodo generale per la tracciabilità dei prodotti, ed ora applicati in Emilia Romagna su kiwi nettarine e albicocche. La Genomica, che studia il DNA di una cellula e il controllo genetico dei caratteri (qualità del frutto, ecc), si prospetta come la prossima rivoluzione agricola dopo il no dell‘Unione europea agli Ogm. A Macfrut per la prima volta si è portato a conoscenza i principali percorsi di studio intrapresi dalle istituzioni scientifiche italiane.
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Fonte: CesenaFiera