La ventesima edizione della più importante rassegna dedicata all’ortofrutticoltura sarà incentrata sulla grande distribuzione internazionale, un’occasione, quindi, per un confronto globale in un momento in cui il saldo attivo fra export ed import nel nostro Paese è in calo, così come diminuiscono i consumi delle famiglie italiane, che però spendono di più.
In questo contesto i maggiori produttori nazionali ed esteri si avvalgono di coltivazioni ottenute in altre parti del mondo, magari attraverso joint venture e partnership con produttori locali, oppure fornendo know how e indirizzi tecnici con l’apporto di personale proprio.
L’area del Mediterraneo diventa allora zona cruciale in materia di interscambio, con l’Italia in particolare che può diventare la piattaforma di ingresso delle merci, oltre che leader dell’export di produzioni di qualità.
Si tratta di una partita impegnativa, che richiede strategie precise e conoscenza capillare dei mercati. E’ sotto questo aspetto che il Macfrut che si terrà a Cesena dall’8 all’11 maggiori prossimi acquista un valore di notevole rilevanza per l’intero settore ortofrutticolo.
La rassegna sarà affiancata da Agro.Bio.Frut, Trans.World e dal Salone delle Produzioni del Mediterraneo e non mancheranno le grandi catene distributive internazionali e il comparto del Biologico.
A questo proposito va detto che l’Italia è leader in Europa per quanto riguarda la produzione, ma il valore del mercato è ancora inferiore rispetto a Germania e Gran Bretagna.
Oggi esistono le condizioni perché il settore del Biologico italiano possa diventare un forte elemento per aumentare la penetrazione del made in Italy nei mercati mondiali.
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Fonte: Agronotizie
