Aumenta il prezzo del latte spot. Accade per la provenienza italiana, ma anche per quella francese e tedesca.
Accade da sempre in questo periodo dell'anno con la produzione del latte in calo, dopo il picco della primavera-estate.
Ma gli aumenti sono arrivati in anticipo e sono consistenti e ora il prezzo di un quintale di latte italiano supera i 51 euro.
Rincari anche per quello francese e tedesco che quotano intorno ai 47 euro.
Colpa (o merito, dipende dai punti di vista) dell'effetto combinato di un clima più caldo e siccitoso, che ha ridotto le disponibilità foraggere.
Quadro complesso
Il prezzo del latte spot è solo un indicatore delle tendenze di mercato, che coglie però le aziende lattiero casearie in un momento complicato.
Da una parte l'appuntamento con il rinnovo dei contratti agli allevatori, scaduti a giugno, dall'altra l'aumento dei costi (energie, imballaggi e via elencando), mentre il prezzo al consumo è "bloccato" dalle politiche antinflazionistiche.
Quanto basta per mettere in allarme gli amministratori delle imprese lattiero casearie, anche grandi come può essere la multinazionale francese Lactalis.
Proprietaria di marchi importanti come Galbani, Parmalat, Locatelli e altri, è fra i più importanti acquirenti di latte italiano e le sue politiche commerciali sono un punto di riferimento per l'intero settore.
Rispettare le regole
Ecco perché la sua decisione di questi giorni di ridurre il prezzo del latte pagato agli allevatori ha sollevato molte preoccupazioni nel mondo allevatoriale.
Una scelta unilaterale, ha commentato Coldiretti, che contrasta con le regole del mercato e che ignora il dettato delle norme sulla pratiche commerciali sleali, tanto da meritare di essere denunciata all'Ispettorato della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) del Ministero dell'Agricoltura.
Verso il rinnovo
Il precedente contratto, scaduto in giugno, prevedeva peraltro un'indicizzazione del prezzo che già era stata sospesa in attesa dei nuovi accordi, ancora in divenire.
Al suo posto è stato introdotto un nuovo indice che fa riferimento alle quotazioni europee, più basse rispetto a quelle italiane.
È in questo quadro che riprenderanno gli incontri per il rinnovo del contratto per il latte alimentare, una partenza che si annuncia in salita e irta di ostacoli.
Le rappresentanze degli allevatori dovranno faticare per ottenere un compromesso soddisfacente.
Più saranno unite in questo sforzo tanto più potranno raggiungere un risultato positivo.