Si riaccende il dibattito sulle quote latte e sul loro corredo di multe. E non conta che dal 2015 il regime delle quote sia stato definitivamente abbandonato.

Le multe sono ancora lì a reclamare il saldo di quanto dovuto, a dispetto dei tanti anni trascorsi e che le avrebbero dovute mandare in prescrizione.

Non è andata così alla signora Francesca T., pensionata di 84 anni, che la multa l'ha "ereditata" dal marito, allevatore di bovine da latte venuto a mancare già da molti anni.

Ci si chiede perché la prescrizione in questo caso non sia scattata.

Forse azzerata dalle ingiunzioni degli scorsi anni e dai ricorsi, evidentemente respinti.

Inesorabile, la multa alla fine è arrivata e il conto è di quelli salati. Gli iniziali 813mila euro richiesti nel dicembre del 2021, sono saliti oggi ad oltre 1,2 milioni di euro.

Una cifra da capogiro alla quale Francesca difficilmente potrà fare fronte e che si trova con la stalla vuota, i beni pignorati e il blocco del conto corrente. 


Troppi errori

Una vicenda grottesca, al di là di ogni giudizio su come e perché nel passato l'allevamento di famiglia abbia continuato a produrre oltre i limiti concessi, incorrendo nelle sanzioni.

Quello delle quote latte resta una vicenda dai contorni poco chiari, sulla quale non sono mancati giudizi severi da parte della magistratura nazionale e comunitaria.

Ne sono stati evidenziati gli errori e le mancanze, tanto da suggerire la necessità di un ricalcolo. Improbabile e fors'anche impossibile da fare. 


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L'ingiunzione per 813mila euro, poi salita a oltre un milione per il mancato pagamento


A volte scatta la prescrizione 

Colpisce peraltro che proprio in questi giorni, mentre Francesca è disperatamente alla ricerca di una soluzione per l'ingiunzione di pagamento che le è arrivata, il Tribunale Amministrativo del Veneto abbia restituito al mittente le multe inviate ad alcuni allevatori.

È accaduto il 3 ottobre, con la sentenza che ha respinto, perché prescritta, la multa di 89mila euro addebitata a un allevatore del Veneto, imponendo al contempo ad Agea il pagamento delle spese processuali.

Stessa motivazione nei giorni seguenti per i ricorsi presentati da altri allevatori per un totale di 340mila euro.

Le decisioni del Tar Veneto non sono le sole e fanno seguito ad analoghe sentenze già emesse dai tribunali di Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.


Burocrazia infernale

Problema risolto per chi si è visto riconoscere la prescrizione? Forse.

In altri casi Agea ha fatto ricorso alle decisioni del Tar adducendo irregolarità processuali.

Irregolarità che la stessa giustizia amministrativa ha riconosciuto, rimettendo in moto le multe.

Che è giusto pagare quando si commette un illecito, per quanto nel caso delle quote latte molto ci sarebbe da eccepire in proposito.

Ma il meccanismo infernale che una burocrazia malata ed elefantiaca continua a replicare avvilisce e annulla ogni parvenza di giustizia.