Il progetto Resilience 4 Dairy (R4D) nasce con l'obiettivo di offrire delle soluzioni utili allo sviluppo socio economico del settore lattiero caseario. Leader del progetto è l'Institut de l'Elevage Idele francese, che nei tre anni previsti di attività (2021-2023) si occuperà di coordinare il lavoro di 18 enti di ricerca distribuiti in 15 Paesi europei.

 

Ogni Nazione che partecipa al progetto è rappresentata da allevamenti pilota, un coordinatore e un gruppo costituito da esperti del settore. Per quanto riguarda l'Italia, ad occuparsi delle attività di organizzazione e confronto è il Centro Ricerche Produzioni Animali (Crpa). Ogni gruppo di lavoro infatti è chiamato a scambiare informazioni e idee nell'ambito dell'innovazione del settore lattiero caseario. E proprio al fine di affrontare, superare e sfruttare le sfide attuali del mercato, è stata organizzata una rete tematica. Si tratta per l'appunto di alimentare la rete di scambio in modo da creare un flusso di informazioni utili agli addetti al settore.

 

Recentemente il Crpa ha organizzato presso il Caseificio San Pier Damiani (Pr) il primo incontro con un panel composto da allevatori e opinion leader del settore. Obiettivo del meeting individuare alcune buone pratiche in grado di rispondere alle esigenze degli allevatori e alle aspettative della società. Il Gruppo italiano ha quindi proposto alcune "migliori azioni pratiche" per incrementare la resilienza del settore lattiero caseario.

 

Ottimizzare le produzioni nell'ottica di un maggior autoapprovvigionamento di cereali e foraggi ha rappresentato sicuramente la tematica più calda. Altro aspetto affrontato è stato quello della necessità di ridurre l'utilizzo dei farmaci veterinari, puntando su prevenzione e benessere. Il perseguimento di tali obiettivi è legato all'adozione di nuove tecnologie in stalla e alla selezione di animali con specifiche caratteristiche produttive. Infine, non è da trascurare il ruolo centrale che ha l'opinione del consumatore, che più volte si è dimostrato sensibile a tali tematiche. A tal proposito è necessario favorire lo scambio di opinioni tra i vari attori della filiera, instaurando un dialogo costruttivo e positivo.