La Regione Campania si avvia a rendere effettive le prescrizioni per le nuove zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola designate con la delibera di Giunta n 762 del 5 dicembre 2017.

Infatti, con delibera di Giunta regionale n 585 del 16 dicembre 2020 della Direzione generale delle Politiche agricole, alimentari e forestali e della Direzione generale della Difesa del suolo e dell'ecosistema, pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale n 247 del 21 dicembre 2020, a conclusione del relativo procedimento di Valutazione ambientale strategica e di Valutazione di incidenza, è stata approvata la "Disciplina per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque reflue e digestati e programma d'azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola", unitamente al relativo "Rapporto ambientale" integrato con lo "Studio di incidenza" e la "Sintesi non tecnica".

Lo ha comunicato l'assessorato all'Agricoltura della Regione Campania. L'Italia si trova in questo momento sottoposta a procedura d'infrazione da parte di Bruxelles, proprio perché alcune regioni erano in ritardo nell'attuare i periodici aggiornamenti previsti dalla Direttiva comunitaria sui nitrati la 1991/676/Cee.
 

Cosa contengono le nuove norme

La nuova disciplina regionale campana fissa i criteri e le norme tecniche generali per l'utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento, acque reflue e digestati per consentire alle sostanze nutritive e agli ammendanti in essi contenuti di svolgere un ruolo utile al suolo agricolo, realizzando un effetto concimante, ammendante, irriguo, fertirriguo o correttivo sul terreno oggetto di utilizzazione agronomica, in conformità ai fabbisogni quantitativi e temporali delle colture e nel rispetto dell'ambiente e della salute.
In essa sono inoltre stabilite le disposizioni obbligatorie del Programma d'azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola della Regione Campania approvate con la delibera di Giunta n 762 del 5 dicembre 2017.
 

I decreti e le delibere che vengono sostituiti

La disciplina approvata con la delibera n 585/2020 sostituisce pertanto la "Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue", contenuta nella delibera di giunta n 771 del 21 dicembre 2012 e i relativi decreti dirigenziali attuativi n 160/2013 e n 348/2013, e il "Programma d'azione della Regione Campania per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola" approvato con delibera di giunta n 209 del 23 dicembre 2007.
 

La fase transitoria per le nuove Zvnoa

Nelle nuove zone vulnerabili il passaggio a spandimenti equivalenti a non più di 170 chilogrammi di azoto per ettaro per anno, che interessano praticamente quasi tutte le aree pianeggianti della Campania, non sarà traumatico. Nelle norme transitorie - contenute nell'articolo 55 della delibera 585/2020 - sono stabilite le seguenti tre condizioni.
  • Per i primi due anni di applicazione del Programma d'azione nelle aree designate per la prima volta come "zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola" dalla Dgr n 762/2017, le dosi di applicazione non dovranno in ogni caso determinare un apporto di azoto superiore a 210 kg di azoto per ettaro per anno.
  • Dalla pubblicazione della disciplina sul Bollettino ufficiale decorrono 90 giorni per l'adeguamento alle disposizioni relative alla "Comunicazione", "Piano di utilizzazione agronomica", "Cessione a terzi degli effluenti zootecnici", "Dosi di applicazione", "Misure obbligatorie" e pertanto, nelle more degli adeguamenti, restano valide le documentazioni ed i relativi obblighi già posti in essere.
  • Per gli adeguamenti che invece comportano ulteriori interventi di tipo strutturale rispetto agli obblighi stabiliti dalla precedente normativa, essi dovranno avvenire entro un anno dalla data della pubblicazione della nuova disciplina sul Bollettino ufficiale della Regione Campania.