Negli ultimi anni infatti è proprio la vendita online dei prodotti alimentari a registrare dei tassi di crescita interessanti, tanto da raggiungere nel 2019, secondo il panel consumatori monitorato da Nielsen, il 2,3% del fatturato dei prodotti alimentari, con una crescita che nel quadriennio è praticamente triplicata.
In particolare Parmaggrega ha lavorato sul prodotto principale, il Parmigiano reggiano, in quanto i componenti del Goi sono stati, oltre alla Fondazione Crpa in qualità di coordinatore, l'azienda agricola Delsante e il Caseificio San Pier Damiani. Loro hanno avuto il compito di coinvolgere altri produttori di prodotti locali come il miele, il vino, l'aceto balsamico.
L'idea di base è stata quella di fornire al consumatore una serie di informazioni e di valori che difficilmente raggiungono il consumatore finale. Nel caso specifico si è ricostruita la storia dell'azienda Delsante datata 1846, e l'intera filiera a partire dai campi al magazzino del formaggio tramite una certificazione di filiera specifica. Sono stati poi investigati argomenti nuovi come la Responsabilità sociale d'impresa, che evidenziano come gli allevamenti da latte che producono Parmigiano reggiano hanno una serie di valori intrinseci che possono essere comunicati, secondo quando definito dalle linee guida sulla sostenibilità definite dall'Onu nell'agenda 2030. Inoltre è stato fatto un approfondimento sulla biodiversità, che le aziende del Parmigiano reggiano preservano grazie ad un sistema di coltivazione basato sulle rotazioni e sui foraggi e non sulle monocolture estensive.
Queste informazioni e quelle relative al processo di trasformazione del latte sono confluite su questo sito, dove tutti i consumatori possono verificare da dove e come è stato realizzato il prodotto che intendono acquistare nella più totale trasparenza. Il sito, tradotto in tre lingue, si compone anche di una parte di e-commerce per l'acquisto di Parmigiano reggiano, gadget legati al prodotto e altri prodotti locali.
Per veicolare queste informazioni ad un pubblico ampio sono stati utilizzati i canali social più diffusi (Facebook, Twitter, Instagram), senza tralasciare la possibilità da parte dei consumatori stessi di poter visitare direttamente il processo produttivo. È per questo che quotidianamente su prenotazione e con il pagamento di una quota per la visita guidata è possibile seguire all'interno del caseificio tutta la lavorazione del latte, dalla consegna in caseificio fino alla creazione delle forme. Questo tipo di attività ha generato nel solo 2019 oltre 5mila visite, che oltre al contatto diretto con il caseificio San Pier Damiani, hanno potuto essere prenotate sulle piattaforme mondiali più evolute in termini di turismo online come Tripadvisor e Airbnb (experience).
La visita, che include anche la degustazione delle diverse stagionature di formaggio in combinazione con miele e aceto balsamico, dà al visitatore l'opportunità tramite l'e-commerce di poter acquistare anche a distanza il prodotto di cui hanno potuto verificare l'intero processo produttivo.
Maggiori informazioni: caseificio San Pier Damiani, pagina Twitter, pagina Instagram e pagina Facebook
Relazioni del convegno conclusivo in questa pagina
Contatti per informazioni: info@sanpierdamiani.com e a.menghi@fondazionecrpa.it
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Fonte: Agronotizie