E' possibile rendere ancora più distintivo e caratteristico un prodotto semplice e già eccellente come il Parmigiano Reggiano Dop, fatto 'solo' di latte, sale, caglio?
Sì. A dimostrarlo è il progetto '63 essenze', sviluppato dall'azienda Armonie alimentari, che con questa idea ha voluto valorizzare il Parmigiano Reggiano prodotto con latte da bovine alimentate a erbe polifite dei prati stabili irrigui, tipici della Media Val d'Enza.

Gabriele Menozzi, amministratore di Armonie alimentari, spiega: "Con il nuovo progetto intendiamo valorizzare ulteriormente il nostro territorio e fornire al consumatore gli strumenti per capire che il Parmigiano Reggiano che sta gustando possiede quello specifico aroma e quel sapore, perché dietro si nasconde una lunga e impegnativa lavorazione da parte dei suoi produttori".

I prati stabili polifiti, il cui nome indica che non vengono arati o dissodati anche per molti anni, sono superfici agricole che abbisognano soltanto della giusta irrigazione e sono caratterizzate dalla presenza di diverse specie erbacee, erbe polifite, appunto, che a seconda della stagione di sfalcio possono conferire al formaggio sapori e aromi anche molto diversi tra loro.
Questo avviene, naturalmente, perché le erbe polifite vengono inserite in alta percentuale (circa 50%) nella razione alimentare delle bovine della zona, allevate per la produzione di Parmigiano Reggiano.

Nel bibbianese sono state contate fino a 63 erbe diverse per metro quadrato. Da qui il nome del nuovo marchio '63 essenze'.
 
Simona Caseli durante la presentazione del Parmigiano Reggiano 63 essenze
Simona Caselli al tavolo dei relatori durante la presentazione del Parmigiano Reggiano '63 essenze'

"Il progetto presentato è apprezzabile – ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselliperché valorizza il prato stabile come elemento distintivo dell'unicità e della bontà del prodotto. Il prato stabile irriguo è infatti una coltura tradizionale di grande rilevanza ambientale, sia per quanto riguarda la biodiversità che per il sequestro di carbonio, così come per la qualità dell'alimentazione delle vacche da latte e del Parmigiano Reggiano".

"Proprio per questo – ha concluso Caselli – col Psr abbiamo finanziato misure per il mantenimento dei prati stabili e progetti di innovazione per valorizzare questa coltura e il formaggio unico per profumi che ne deriva".