Cui si aggiungono le accuse di emissioni di metano, in particolare da parte dei bovini, corree nel contribuire all'allargamento del buco nell'ozono.
A volte argomenti utilizzati per sostenere talune tesi ambientaliste, altre volte motivo di studio e di attente valutazioni scientifiche che collocano l'argomento nei binari della correttezza.
La zootecnia biologica
E' quanto si propone il convegno dal titolo “L'allevamento biologico migliora l'impatto ambientale?” che si terrà venerdì 3 novembre a Castello Bolognini di Sant'Angelo Lodigiano, nei pressi di Lodi.A organizzare il convegno è Zoobiodi, acronimo dell'associazione italiana di zootecnia biologica e biodinamica, in collaborazione con il ministero per le Politiche agricole e con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura.
Il programma
I lavori congressuali prenderanno il via con la presentazione del giornalista Giovanni de Luca e proseguiranno con l'intervento di Andra Rosati (European federation of animal science) sul tema del dualismo fra impatto ambientale ed esigenza di incremento delle produzioni animali.Seguirà l'intervento di Cesare Castellini (Università di Perugia) che si occuperà del rapporto fra piante e animali e relazioni sull'ambiente, il benessere e la qualità delle produzioni zootecniche.
A Giacomo Pirlo (Crea) sarà affidato il compito di illustrare il progetto e i risultati di “ViaLatteBio”, che con il contributo del Mipaaf ha preso in esame gli itinerari tematici e la valutazione della fattibilità per la conversione di allevamenti di bovini da latte.
Il convegno, che prenderà il via alle 9 del mattino, si concluderà nel pomeriggio con il premio di laurea ZooBioDi.
La partecipazione è aperta e gratuita. Maggiori informazioni si possono leggere a questo indirizzo web