"Una notizia positiva per i pastori che stanno vivendo una delle peggiori stagioni" sostiene il presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. "Con il latte pagato a meno di 60 centesimi e una siccità che sta condizionando in maniera pesante l'annata del latte, già azzoppata in molti casi dall'eccezionale nevicata di gennaio, ogni iniziativa è ben accetta. In questo caso è stato premiato il nostro pressing presso il ministero delle Politiche agricole, che ci ha visto collaborare anche con l'assessorato regionale all'Agricoltura".
Si tratta di una prima boccata di ossigeno che arriva mentre in Sardegna c'è molta attesa per l'asta indigenti di Agea da 18 milioni di euro - 14 stanziati lo scorso febbraio dalla Regione autonoma della Sardegna e 4 dal ministero per le Politiche agricole - che dovrebbe sottrarre dal mercato un'ingente quantità di Pecorino romano, con una ricaduta positiva sui prezzi del formaggio e del latte all'ovile.
Il sostegno previsto dal dm n.940/2017 è destinato alle aziende di allevamento ovino e caprino per il miglioramento della qualità del gregge, per un importo complessivo di 6 milioni di euro, che resta invariato.
Il premio verrà concesso per i capi ovini di sesso femminile di età superiore a quattro anni, macellati nel periodo tra il 15 marzo e il 30 giugno 2017. Con la modifica del decreto il premio per singolo capo è elevato da 15 euro iniziali a 30.
Il motivo dell'innalzamento è dovuto, si legge nella modifica del decreto "all'aggravarsi della crisi del mercato del settore dell'allevamento delle specie ovine e caprine, a causa della riduzione dei prezzi dei principali prodotti lattiero-caseari ottenuti dal latte di dette specie, rende opportuno elevare l'aiuto unitario previsto dall'articolo 3 del decreto ministeriale del 1° marzo 2017, n.940, al fine di incentivare l’adesione al programma di miglioramento genetico, fermo restando l'importo complessivo" di 6 milioni di euro.
"L'innalzamento del premio a capo - sottolinea la Coldiretti Sardegna - consentirà di spendere tutta la cifra destinandola agli allevatori ovini e caprini, evitando residui attivi dalla difficile successiva gestione".