Giunto alla sua quinta edizione, nei giorni scorsi è stato presentato il nuovo report annuale del benchmark globale sul benessere animale, Bbfaw.
Realizzato in collaborazione con Compassion in world farming (Ciwf) e World animal protection, e con la società di investimento Coller capital, mostra come le aziende alimentari globali stiano prestando sempre più attenzione al tema del benessere degli animali d'allevamento, inserendole in una classifica cha va da un livello uno (aziende con i risultati migliori) a un livello sei (aziende che non inseriscono il benessere animale in agenda).
Mentre al vertice compaiono solo aziende straniere, importanti segnali di cambiamento iniziano a registrarsi anche in Italia.
La situazione in Italia
Barilla conferma la propria leadership tra le aziende italiane, posizionandosi al livello tre della piramide dove quest'anno viene raggiunta da un'altra azienda italiana, la Ferrero, che sale dal quarto al terzo gradino della valutazione.
Come evidenzia il direttore Acquisti materie prime di Barilla Leonardo Mirone: "Il rispetto del benessere degli animali d'allevamento è parte integrante dei valori su cui si basa il programma di sostenibilità di Barilla. Grazie alla collaborazione con Ciwf, abbiamo definito una policy dettagliata che ha portato alla decisione di eliminare completamente le uova da galline allevate in gabbia in tutti i marchi del Gruppo entro il 2020".
Segnali di cambiamento anche nella ristorazione. Grazie alla pubblicazione di una policy aziendale e di impegni specifici, Camst sale al livello cinque della piramide.
Come dichiara Francesco Malaguti, direttore Acquisti di Camst: "Grazie alla collaborazione con il team del Settore alimentare di Ciwf, la nostra azienda ha deciso di eliminare le uova e gli ovoprodotti da galline allevate in gabbia in tutte le sue filiere italiane entro il 2025".
Riflettendo sui risultati di quest'anno, Elisa Bianco, responsabile del Settore alimentare di Ciwf ha commentato: "Ci auguriamo che anche le altre intraprendano presto lo stesso percorso".
Realizzato in collaborazione con Compassion in world farming (Ciwf) e World animal protection, e con la società di investimento Coller capital, mostra come le aziende alimentari globali stiano prestando sempre più attenzione al tema del benessere degli animali d'allevamento, inserendole in una classifica cha va da un livello uno (aziende con i risultati migliori) a un livello sei (aziende che non inseriscono il benessere animale in agenda).
Mentre al vertice compaiono solo aziende straniere, importanti segnali di cambiamento iniziano a registrarsi anche in Italia.
La situazione in Italia
Barilla conferma la propria leadership tra le aziende italiane, posizionandosi al livello tre della piramide dove quest'anno viene raggiunta da un'altra azienda italiana, la Ferrero, che sale dal quarto al terzo gradino della valutazione.
Come evidenzia il direttore Acquisti materie prime di Barilla Leonardo Mirone: "Il rispetto del benessere degli animali d'allevamento è parte integrante dei valori su cui si basa il programma di sostenibilità di Barilla. Grazie alla collaborazione con Ciwf, abbiamo definito una policy dettagliata che ha portato alla decisione di eliminare completamente le uova da galline allevate in gabbia in tutti i marchi del Gruppo entro il 2020".
Segnali di cambiamento anche nella ristorazione. Grazie alla pubblicazione di una policy aziendale e di impegni specifici, Camst sale al livello cinque della piramide.
Come dichiara Francesco Malaguti, direttore Acquisti di Camst: "Grazie alla collaborazione con il team del Settore alimentare di Ciwf, la nostra azienda ha deciso di eliminare le uova e gli ovoprodotti da galline allevate in gabbia in tutte le sue filiere italiane entro il 2025".
Riflettendo sui risultati di quest'anno, Elisa Bianco, responsabile del Settore alimentare di Ciwf ha commentato: "Ci auguriamo che anche le altre intraprendano presto lo stesso percorso".
