L'evento è organizzato da Felcos Umbria, Fondo di enti locali per la cooperazione decentrata e lo sviluppo umano sostenibile, Apimed, Federazione degli apicoltori del Mediterraneo, Undp, Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, in collaborazione con la Fimap, Fédération interprofessionnelle marocaine de l'apiculture, il Comune di Chefchaouen e il ministero dell’Agricoltura del Marocco, nell'ambito del progetto, finanziato dall'Unione europea, "Mediterranean CooBeeration: una rete per l'apicoltura, la sicurezza alimentare e la biodiversità", di cui Felcos Umbria è capofila.
Si tratta di un percorso nato diversi anni fa quando risultò subito chiaro che per gli apicoltori dei diversi paesi che si affacciano nel Mediterraneo, e che si trovano a dover fronteggiare sfide e problematiche comuni, fosse utile e necessario mettersi in rete per scambiare conoscenze e buone pratiche e trovare delle soluzioni comuni.
Nel corso degli anni questo lavoro è cresciuto e maturato fino a vedere, nel 2011, la nascita di Apimed, la prima Federazione esistente che raggruppa ad oggi 22 associazioni di produttori apistici di 12 paesi dell’area mediterranea e fino a diventare, nel 2014 con l’approvazione e il finanziamento da parte dell’Unione europea del progetto Mediterranean CooBeeration, un’iniziativa che ora coinvolge 5 paesi, oltre all’Italia (Libano, Marocco, Tunisia, Territori Palestinesi e Algeria).
Diverse le missioni di formazione e interscambio, di cui due in Palestina, una in Libano, tre in Tunisia, due in Algeria e una in Marocco, realizzate in questi 22 mesi di progetto e rivolte alle reti di apicoltori coinvolte attraverso Apimed.
Tra le iniziative più importanti promosse c'è poi la Carta dei mieli del Mediterraneo: un documento storico che per la prima volta inquadra e definisce i mieli del Mediterraneo sotto il profilo della qualità, uniformandoli agli standard europei, ritenuti tra i migliori al mondo.
Durante questi mesi è stata inoltre promossa una campagna di sensibilizzazione, CooBeeration Campaign, sul valore dell’apicoltura come bene comune globale, rivolta a diversi attori, tra cui gli enti locali. L’iniziativa “Comuni amici delle api” ha visto le amministrazioni locali dell’area del Mediterraneo protagoniste della lotta contro l'uso di agrofarmaci, promotrici di una serie di azioni e prescrizioni che i Comuni possono adottare nei propri ambiti di riferimento. Tra queste: il sostegno, con misure anche economiche, delle attività apistiche come opportunità di reddito e di inclusione sociale. L'incremento del verde pubblico, in particolare di specie vegetali “gradite alle api”. Un'attenzione maggiore ai trattamenti delle alberate cittadine, la riduzione progressiva dell'uso di erbicidi e l'impegno di non eseguire trattamenti con fitofarmaci su piante legnose ed erbacee dall'inizio della fioritura.
Al Forum interverranno anche il Dipsa, Dipartimento di scienze agrarie dell'Università di Bologna, e Disafa, Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell'Università di Torino, anch’essi partner del progetto.
Il Forum vedrà la presenza di circa 250 partecipanti tra apicoltori, studenti, ricercatori, rappresentanti di istituzioni a tutti i livelli e comuni cittadini. Al Forum aderiranno anche delegati, rappresentanti di associazioni di produttori apistici, provenienti da nove paesi del Mediterraneo: Marocco, Algeria, Palestina, Libano, Egitto, Iraq, Siria e Giordania, e dall’Italia.
Si tratta dell’ultimo grande evento nell’area medeiterranea che si realizzerà nell’ambito del progetto: il prossimo appuntamento è con l’evento finale di Bruxelles, a marzo 2017, in cui si restituiranno e capitalizzeranno i risultati raggiunti in questi anni.
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