L’assemblea dei soci del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano, riunitasi il 19 aprile 2016 a Villa Tassinara (Rivoltella d/G, Bs), ha eletto il nuovo consiglio che nelle prossime settimane nominerà il presidente e la giunta.

Dopo la commemorazione dell’ex direttore Vincenzo Iore, scomparso qualche giorno fa a Chiari, il presidente ha iniziato i lavori.
“Questo mandato - ha commentato il presidente uscente Nicola Cesare Baldrighi durante l’ultima relazione all’assemblea dell’attuale consiglio - è stato sicuramente positivo anche se ha esordito con il catastrofico terremoto del 2012, superato con difficoltà e fatica ma senza generare conseguenze irreparabili grazie alla solidarietà interna, ai tempestivi interventi pubblici da noi impostati, sollecitati e seguiti passo a passo, oltre che alla risposta affettuosa dei consumatori. Un mandato che ha garantito quotazioni e risultati buoni ed alcune novità che vanno ricordate, tra cui la vigilanza fissa sul grattugiato, il rinnovo del Piano produttivo con l’esclusione del retinato dalla differenziata, l’impegno ad Expo 2015, le modifiche del Disciplinare per migliorare la qualità ed un impegno sempre più importante a favore dell’export che quest’anno ha raggiunto ben il 36% del totale.

“Ringrazio tutti i consorziati per la fiducia che hanno scelto di accordare a questo consiglio il quale ha garantito in ogni circostanza impegno, serietà ed imparzialità. Molte saranno le sfide che il nuovo consiglio sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni - ha aggiunto Baldrighi - soprattutto relativamente a quattro assi: livelli produttivi, qualità distintiva, promozione globale e tutela intransigente. Come è stato fino ad ora, dovremo lavorare con sempre maggiore efficacia, capillarità, costanza e senza tentennamenti perché solo da qui passa il futuro di ciascuno di noi allevatori, trasformatori, stagionatori e commercializzatori. Questo sarà il mandato che con responsabilità dovremo concretizzare consapevoli che non solo il nostro futuro ma anche quello del lattiero caseario italiano, dipenderà dalle decisioni e strategie che adotteremo”.

Il direttore generale Berni ha illustrato tutta l’attività di autocontrollo, di vigilanza e di promozione del 2015, che ha fatto registrare alcuni record: prodotto food più raccontato dai media nel 2015, prodotto food più ricordato ad Expo 2015 e, ancora una volta, prodotto Dop più consumato nel mondo.

“L’abbandono del regime delle quote latte dall’aprile 2015 - ha continuato Baldrighi - ha radicalmente trasformato il contesto in cui siamo chiamati a muoverci, penalizzando le quotazioni del latte e dei derivati che stanno imponendo radicali cambiamenti nelle prospettive. La reazione al calo delle quotazioni con incrementi di produzioni lattiere e la rincorsa alla resa casearia si stanno dimostrando come la peggiore delle risposte che il sistema poteva dare e la mancanza di qualsiasi regola, se non quella spietata del mercato, sta mettendo in seria difficoltà l’intero sistema lattiero caseario europeo e da qualche mese ancor di più quello italiano”.

Baldrighi ha concluso: “In sintesi le strade obbligate da percorrere in Italia sono esclusivamente due: la prima è quella della qualità distintiva delle nostre produzioni sia lattiere che casearie distaccandoci delle commodities. La seconda è quella del miglioramento delle performances sia in stalla sia in caseificio. Va rincorsa la qualità e non la resa che spesso confligge con l’eccellenza qualitativa e va rincorsa la riduzione dei costi sia in stalla che nei caseifici che quindi si traduce in maggiore competitività. Questa la linea secondo la quale dovrebbe muoversi per i prossimi quattro anni il nuovo consiglio”.

E’ fissata per lunedì 2 maggio la nomina della presidenza e del Comitato di gestione.