E' in crescita il numero di allevatori (si parla di diverse centinaia) che si è dato appuntamento per domani sera 29 ottobre alle 18 a Cremona.
Un’assemblea aperta, autoconvocata da allevatori indipendenti attraverso appositi gruppi di WhatsApp: “Noisiamovoi Lombardia” e “Milk for Life”.
Adesione in aumento, grazie alla rapidità dell’azione e animi caldi.
La situazione del mercato del latte, che ha perso oltre il 20% nel giro di un anno e mezzo, con prospettive che non è certo possano riprendersi in tempi rapidi, impone strategie di azione condivise e forti, se necessario.
Sotto accusa, a quanto sembra, la scarsa forza di difesa dei produttori da parte delle organizzazioni agricole.
Saranno questi comitati un’alternativa ai sindacati? Oppure saranno solamente uno stimolo a fare meglio? Difficile dirlo.
Quello che sembra, secondo le voci, un dato assodato è che la protesta sta montando in buona parte del Centro-Nord Italia. Una protesta indirizzata anche contro il ministero delle Politiche agricole, a quanto si dice, colpevole di non essere in grado di sbloccare lo stallo fra i produttori e l’industria nell’accordo del prezzo del latte.
La tensione è molto elevata, tanto che in Redazione sono giunte richieste di rettifica che pubblichiamo: l'allevatrice Giulia Fusar Poli della provincia di Cremona sottolinea che "siamo un gruppo di allevatori che non si appoggia né a sindacati né a partiti politici", mentre Massimo Bonatti di Desenzano del Garda precisa che l'assemblea "non ha alcun intento divisivo né nei confronti delle associazioni sindacali tantomeno di contestazione dell'operato del governo".