Gli allevatori hanno azionato il freno e la crescita nella produzione di latte va rallentando dopo il picco dello scorso novembre. Ma non basterà ad evitare le multe. Anche in gennaio le consegne di latte registrate dal Sian (il sistema informativo agricolo nazionale di Agea) sono infatti aumentate del 3% rispetto allo scorso anno. La produzione di gennaio si è così attestata a quota 9,116 milioni di tonnellate, oltre 265mila tonnellate in più rispetto al gennaio 2014. Anche nella ipotesi, assai remota, che si riesca a bloccare un'ulteriore crescita, a marzo la campagna produttiva si concluderebbe a quota 11,025 milioni di tonnellate. Il che si traduce in circa 100mila tonnellate oltre la quota nazionale delle "consegne". Ma è solo un'ipotesi “di scuola”. Più verosimile immaginare che gli aumenti proseguiranno anche per i prossimi due mesi, febbraio e marzo. In questo caso l'esubero andrebbe oltre le 150mila tonnellate. “Tradotto” in multe la cifra che gli allevatori si troverebbero a pagare oscilla intorno ai 40 milioni di euro. E anche se la produzione fosse a incremento zero ci sarebbe comunque una multa vicina ai 30 milioni. Una “stangata” che gli allevatori farebbero fatica ad assorbire senza contraccolpi per l'intero settore.

Le iniziative
Così vanno moltiplicandosi appelli e iniziative volte a sostenere i produttori di latte in questa fase e nelle successive del dopo quote. Perché ad aprile il regime delle quote va in “pensione” e tutti saranno liberi di produrre quanto vorranno. Avverrà in Italia come nel resto della Ue dove già da mesi la produzione di latte va aumentando. Ed oggi è cresciuta, rispetto al 2006, di ben 12 milioni di tonnellate come evidenzia un recente studio di Rabobank. A Bruxelles il Commissario all'Agricoltura Phil Hogan ha fatto sapere che la Banca europea degli investimenti potrebbe attivarsi nel concedere sostegni finanziari ai produttori. E ha commentato che si tratta di un enorme passo avanti per aumentare l'efficacia delle politiche di sviluppo rurale. In Italia il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha dato il via ad un piano latte qualità che metterà in campo 108 milioni di qui al 2017, come già anticipato da Agronotizie.

Chi si salva?
Basteranno? No, specie se il mercato del latte a livello mondiale continuerà a viaggiare con il segno meno davanti. Alle difficoltà di mercato si aggiunge poi la “stretta finale” sulle multe del passato. In Veneto gli esattori hanno già bussato alle porte di alcune stalle presentando conti da capogiro. Multe a parte, si salveranno le aziende più strutturate e quelle che possono destinare il latte alla trasformazione casearia, che comunque rappresenta la destinazione per oltre la metà del latte italiano. Ed è da salutare con favore l'iniziativa del Parmigiano Reggiano che per evitare eccessi produttivi ha deciso di “resuscitare” le quote latte per i propri allevatori. Un'idea che pareva faticare a farsi strada fra i produttori, ma che alla fine è stata compresa e accettata dalla maggioranza degli allevatori del comprensorio Doc.