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Il prezzo sottoscritto tra la società Italatte e una parte delle organizzazioni di rappresentanza dei produttori, ossia 42 centesimi al litro, è assolutamente fuori dal mercato attuale, che vede un prezzo del latte importato ben oltre i 46 centesimi, sostenuto dai consumi dei mercati internazionali e dai prezzi dei principali prodotti italiani. E' importante valutare il ruolo della società Italatte che, pur trattandosi di un'importante azienda, giustifica il suo comportamento in un contesto di multinazionale, e non può quindi essere, ad essa, arroccata la rappresentanza di riferimento nazionale. Abbiamo pertanto inviato una lettera ad Ambrosi, presidente di Assolatte, e per conoscenza al ministro delle Politiche agricole, De Girolamo, per spronare lui e le imprese lattiero-casearie rappresentate, molte delle quali producono formaggi Dop, affinché si raggiunga con i produttori, quanto prima, un prezzo che riconosca economicamente il valore aggiunto del latte conferito dalle aziende agricole italiane". Così il presidente della
Copagri Lombardia, nonché responsabile nazionale del settore latte e presidente dell'Apl della Pianura padana,
Roberto Cavaliere, sulla lettera inviata al presidente di
Assolatte,
Giuseppe Ambrosi.
Il presidente Cavaliere prosegue sottolineando che tale prodotto merita una differenziazione sul mercato del latte in quanto presenta delle
caratteristiche qualitative di molto superiori alla media, nonché di
sicurezza alimentare accertate da procedure, anche in autocontrollo, molto rigide, che non trovano eguale negli altri Paesi. Secondo Cavaliere, tale riconoscimento consentirebbe inoltre alle aziende di poter investire altre risorse per essere sempre più competitivi sul mercato mondiale e per continuare a garantire la qualità nei prodotti. "
Auspicando in una pronta risposta - conclude il presidente
-, facciamo presente che potrebbero emergere le condizioni di sospensione dei conferimenti per giustificato motivo in termini economici e di diritto".