Benessere e trasporto degli animali continuano ad essere temi al centro delle attenzioni del Parlamento europeo. Se n'è discusso anche in occasione dell'incontro del 12 dicembre per evidenziare le troppe infrazioni ai regolamenti e le disparità nella loro applicazione che ancora si riscontrano fra i paesi membri della Ue. Il relatore, il polacco Janusz Wojciechowski, vice presidente della commissione Agricoltura, ha posto l'accento sulla necessità di mettere in atto tutti gli strumenti per garantire situazioni di benessere agli animali durante il trasporto.
I modi per raggiungere questo risultato si possono riassumere in un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le norme e in una più capillare presenza dei macelli che accorci le distanze da percorrere. Queste in sintesi le proposte della risoluzione votata a maggioranza (555 voti a favore, 56 contrari e 34 astenuti), che ha pure messo in evidenza l'importanza della “qualità” del trasporto stesso. Spazio a disposizione degli animali, presenza di acqua e cibo, adeguato ricambio d'aria, sono elementi non meno importanti, tanto più che il numero degli animali trasportati è cresciuto (+70% nei cinque anni che vanno dal 2005 al 2009) e che un terzo dei viaggi supera il limite delle otto ore.


Macelli, piccolo è bello

Oltre ad inasprire le sanzioni, gli eurodeputati si sono detti convinti della necessità di creare i presupposti per arrestare la progressiva chiusura dei piccoli macelli a livello locale. La loro presenza sarebbe la risposta più efficace ad evitare i lunghi spostamenti per gli animali destinati all'abbattimento. Una proposta non priva di buon senso, ma che si scontra con la difficile realtà di questo settore, dove solo le economie di scala consentono la sopravvivenza degli impianti di macellazione, costretti al “gigantismo” per non soccombere sotto il peso dei costi alti e dei margini bassi. Se questa strada è difficilmente praticabile, l'obiettivo benessere nei trasporti dovrà contare più sui controlli e sull'inasprimento delle sanzioni.


Ristalli esenti

La risoluzione del Parlamento europeo non ha carattere legislativo, ci ha precisato il presidente di Comagri, Paolo De Castro e dunque ha solo un valore di indirizzo. “La risoluzione - ha aggiunto De Castro rispondendo alle nostre domande - non si riferisce a tutti gli animali, ma solo a quelli avviati al macello. Per l’Italia, che fa un largo ricorso alle importazioni di vitelli da ristallo, la distinzione è tutt’altro che ininfluente.”

La risoluzione votata dagli eurodeputati avrà comunque un peso rilevante nelle decisioni che verranno prese a livello legislativo. L’impatto delle future decisioni non si fermerà al benessere animale, ma avrà riflessi importanti sui costi di trasporto. Quali saranno le conseguenze per i due estremi della filiera, gli allevatori da una parte e i consumatori dall'altra, non figura però fra gli elementi presi in esame dalla risoluzione votata dagli eurodeputati. Speriamo non sia loro sfuggito che i bilanci delle stalle sono in rosso e che i portafogli dei consumatori sono vuoti.