Il prezzo dei suini pesanti resta sostenuto e in agosto la media mensile si è assestata a 1,675 euro per chilogrammo, con un significativo balzo in avanti (+9,7%) rispetto al mese precedente. La redditività della suinicoltura italiana è così migliorata del 5,1% rispetto all'anno precedente. Sono questi, in sintesi, i dati significativi che emergono dall'analisi del Crefis, il centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell'Università Cattolica di Piacenza. Il buon andamento del mercato è continuato anche nel mese di settembre con prezzi che per i suini di oltre 160 kg di peso vivo hanno raggiunto 1,75 euro per kg. Aumenti che hanno consentito agli allevatori di far fronte ai maggiori costi di produzione conseguenti alle tensioni sui mercati delle materie prime per l'alimentazione. Anche per i suini leggeri i prezzi medi mensili sono in tensione, con aumenti di oltre il 10% rispetto all'anno precedente. Un trend analogo si registra poi nei paesi principali fornitori di suini e carni per l'Italia, come Germania, Olanda, Danimarca. In Germania in particolare i prezzi si mantengono più alti rispetto a quelli italiani. Solo negli Usa si assiste ad una situazione opposta, con prezzi in flessione, situazione che però non si riflette sul nostro mercato.

 

Prepararsi al futuro

La situazione è dunque più rosea rispetto al passato, ma le analisi del Crefis avvertono che per i prossimi mesi si potrebbe assistere ad un'inversione di tendenza. Quello del suino è infatti un mercato ciclico e in autunno è prevedibile una flessione delle quotazioni. Mentre potrebbero continuare le tensioni sui mercati dei cerali, con una conseguente riduzione dei margini per gli allevatori. Meglio allora utilizzare questa congiuntura favorevole per investire nelle innovazioni che promettono di ridurre i costi di produzione, preparandosi magari all'appuntamento con il primo gennaio 2013 e con le nuove regole sul benessere animali previste da Bruxelles.