"La prima assemblea da presidente dell'Associazione mantovana allevatori di Alberto Gandolfi coincide con un record: per la prima volta la struttura supera i 100mila bovini da latte controllati". 

A segnalarlo è l'associazione, rilevando però come il 2010 e l'inizio dell'anno in corso, abbia tenuto tuttavia gli allevatori col fiato sospeso per l'improvvisa cancellazione delle risorse destinate all'Aia, solo in parte recuperate. 

"Se il settore sorride per i risultati brillanti ottenuti nel settore del latte e dei formaggi, per i quali si impongono in ogni caso delle riflessioni sul ruolo dei Consorzi di tutela anche ai fini della programmazione produttiva - ha dichiarato Gandolfi - vi sono comparti ormai alle corde. La suinicoltura sta attraversando una crisi profonda - ha ricordato - aggravata dalla corsa delle materie prime che pesano notevolmente sui costi di produzione". 

"La grande qualità e la sicurezza delle produzioni agroalimentari mantovane e italiane, difese da una rete di controlli che ha ovviamente dei costi, ci consente - ha notato il presidente dell'Associazione italiana allevatori, Nino Andena - di essere la zootecnia più invidiata al mondo per le garanzie fornite alla filiera e al consumatore, ma - ad avviso di Andena - non deve far abbassare la guardia su sfide incombenti: la direttiva nitrati e la Pac". 

Il presidente della provincia Alessandro Pastacci, accompagnato dall'assessore provinciale all'Agricoltura Maurizio Castelli, ha posto l'accento sulla centralità del sistema agroalimentare a Mantova: "E' un traino dell'economia che va salvaguardato dall'erosione selvaggia del suolo e - ha aggiunto Pastacci - allo stesso tempo che deve potersi rilanciare non soltanto nel mercato domestico, ma anche in chiave di export".