In relazione all'entrata in vigore delle tariffe ministeriali per l'autotrasporto, l'Assalzoo, l'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano. 

Questo il testo: "La scrivente associazione intende fare presente la forte preoccupazione dell'industria mangimistica italiana per i gravi riflessi che possono determinarsi sull'intera zootecnia nazionale a seguito della minacciata entrata in vigore delle tariffe ministeriali minime per l'autotrasporto, derivante dalla decisione maturata venerdì scorso, anche a livello politico, di fermare i lavori dell'Osservatorio sulle attività di autotrasporto. In proposito si fa presente che l'imposizione di tali tariffe, oltre a rappresentare una palese limitazione della libera contrattazione tra le parti, rappresenterebbe oggi un costo insostenibile per l'intera zootecnia nazionale, già in forte crisi, a causa di un aumento senza precedenti dei prezzi delle materie prime necessarie per la produzione di mangimi e in generale per l'alimentazione degli animali, cresciute negli ultimi dodici mesi fino all'80% in più". 

Continua l'associazione: "L'aumento dei costi del trasporto conseguente l'applicazione della tabelle ministeriali determinerebbe l'aggiungersi di un costo supplementare, rispetto agli attuali livelli, fino al 25% in più con inevitabili, immediate, ricadute sul costo dei mangimi, sui costi di produzione per gli allevatori, sui prezzi dei prodotti alimentati di origine animale al consumo finale, con il rischio di inevitabili ricadute pesanti anche sul livello dei consumi dei prodotti alimentari che hanno già perso negli ultimi 5 anni circa il 10% nel nostro Paese e le previsioni sono per un ulteriore sensibile contrazione. Tenuto conto di quanto sopra si chiede un intervento urgente, per evitare il verificarsi di una situazione che andrebbe a gravare sulla competitività del sistema produttivo italiano, con riflessi pesantissimi sulla difficile situazione di mercato in atto e sulla già precarie capacità di acquisto delle famiglie. Nella speranza che quanto sopra costituisca oggetto di attenta riflessione si resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento fosse ritenuto necessario".