Garantire parità di trattamento tra tutti i produttori di latte. E' questa la richiesta contenuta nel documento di Fedagri-Confcooperative, inviato alle massime autorità politiche, governative e parlamentari, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dai ministri competenti e dalle Commissioni parlamentari, fino alle Autorità garanti della concorrenza, all’Antitrust e alla Corte Costituzionale.

“Il nostro intento – evidenzia il presidente del settore latte di Fedagri-Confcooperative, Tommaso Mario Abrate – non è di tipo vendicativo; vogliamo solo ricordare alle autorità che oltre ai 560 produttori inadempienti, e finora privilegiati dalle assegnazioni dell’ex ministro Zaia, ci sono altri 39mila produttori che debbono essere tutelati e messi in una condizione di parità competitiva, cosa che fino ad oggi è mancata”.

“La riforma 2009 – continua Abrate – fu presentata dall’allora ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia come una decisione giusta ed equilibrata: ai produttori inadempienti venivano assegnate gran parte delle nuove quote ma con due precise condizioni: il pagamento da parte loro delle multe pregresse, con le più ampie dilazioni di tempo, e la costituzione di un plafond di 45 milioni di euro a favore dei produttori in regola, finalizzato a consentire loro di rinnovare i mutui e i debiti contratti per l’acquisto delle quote”.

“Ad oggi – sottolinea Abrate - nessuna delle contropartite assicurate è stata applicata: i Cobas mantengono le quote senza pagare le multe, anzi i termini di pagamento sono stati già una volta rinviati e potrebbero essere ulteriormente prorogati, mentre il fondo promesso, seppure formalmente previsto dalla legge 33 del 2009, è rimasto una pia illusione”.

“La verità – prosegue Abrate - è che i produttori in regola sono stati illusi, come avevamo ampiamente previsto”. Se lo Stato (cosa che sarebbe assai triste, dopo la prova di inefficienza che ha già dato) non è in grado di applicare le normative comunitarie e di evitare l’infrazione in fase di attivazione e la relativa sanzione, che ancora una volta sarebbe a carico di tutti i cittadini, chiediamo allora che i citati produttori rispettosi delle norme – la stragrande maggioranza - vengano messi almeno nelle stesse condizioni degli altri, dando di nuovo loro la possibilità di presentare i ricorsi alla magistratura, sospendendo le rate delle multe ancora da pagare, restituendo loro le multe già versate e rimborsando le spese che hanno sostenuto per l’acquisto delle quote”.