Uno dei limiti degli impianti di biogas è senza dubbio la dimensione, sia dal punto di vista fisico, sia sotto l’aspetto dell’investimento. Questo riduce di molto il  numero delle aziende agricole e zootecniche che hanno le caratteristiche ideali per iniziare una massiccia produzione di energia pulita.

E’ di quest’anno, tuttavia, una novità assoluta che consentirà anche alle aziende di piccole e medie dimensioni di entrare nel business delle agroenergie con piani di investimento abbordabili.

Lilliput, questo il nome del mini impianto di biogas, arriva infatti ad avere una potenza massima di 50 kw, raggiungibile utilizzando i reflui di 70 bovini da latte o 1.000 suini con aggiunta di scarti vegetali, oppure con soli 20 ettari di terreno coltivato.

Il primissimo impianto è stato inaugurato a Vicenza lo scorso giugno e a Cremona, nell’ambito della prossima Fiera internazionale del bovino da latte, in programma dal 28 al 31 ottobre, questa soluzione innovativa verrà presentata alle migliaia di aziende agricole interessate ad iniziare un’attività che può integrare con successo il reddito aziendale.

Si parla di una rendita netta di 60.000 euro all’anno e tempi di ammortamento che vanno dai 4 ai 6 anni; se si considera inoltre che l’impianto è realizzabile in soli 2 mesi e appare come una piccola “casetta” all’interno dell’azienda, ci si rende conto che questa nuova tecnologia può dare un forte impulso alla produzione di energia da fonti rinnovabili, rendendo accessibile questo business anche alle piccole aziende.

Lilliput è solo una delle centinaia di novità che saranno a disposizione degli operatori dell’agricoltura e della zootecnia moderna alla Fiera di Cremona che quest’anno, con la contemporaneità di Italpig e del Confronto europeo di Razza Holstein e Red Holstein, si qualifica come uno dei principali appuntamenti mondiali per il settore.